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Vittorio Feltri: "Ho lavorato con Fabio Fazio, ecco cosa dicono di lui"

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La sinistra piange calde lacrime perché due suoi beniamini, cioè Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, sono sul punto di sloggiare dalla Rai, dopo anni e anni di militanza professionale e politica. La cosa può sicuramente dispiacere al pubblico progressista, però non si tratta di una tragedia dovuta a una censura da parte del governo. Lo sanno anche i morti che quando cambia la musica a Roma, cambiano anche i suonatori. In pratica la destra applica le stesse regole che hanno consentito al Pd e soci di dominare sugli schermi del monopolio per lungo tempo. Se le norme hanno avuto valore e sono state applicate per lustri allorché gli ex comunisti (ex si fa per dire) vincevano le elezioni, non vi è alcun motivo che Fdi, la Lega e Forza Italia non possano controllare l’antenna di Stato. Non mi sembra un ragionamento campato in aria. Chi ha ottenuto più suffragi rispetto ai concorrenti ovvio che comandi. Chi altrimenti?

 

 

 

Personalmente non provo alcuna antipatia per Fazio con il quale in tempi lontani ho lavorato per mandare in onda un programma intitolato Forza Italia, logo di cui poi si impossessò Silvio Berlusconi mettendolo in testa al suo partito ancora in vita. Fabio faceva delle imitazioni decenti, io scrivevo i testi. Poi ci siamo persi di vista, lui piantando le tende in Tv e io in vari giornali, di cui ho perso il conto. Egli con la sua trasmissione “secolare” ha avuto un notevole successo e credo pure uno stipendio stellare. Non che il mio sia stato rasoterra, anzi, ma il suo a quel che si dice pare inarrivabile per una persona normale. La specialità del nostro eroe è sempre stata quella di invitare a Che tempo che fa i suoi amici e gli amici degli amici, ovviamente tutti rigorosamente mancini nell’anima. La cosa non mi ha mai sorpreso. Quando un suo sodale scrive un libro, egli lo invita prontamente affinché pubblicizzi l’opera diciamo così letteraria.

 

 

 

Si è guardato bene di ospitare me vicino al suo scranno benché di libri ne abbia scritti circa dieci. Perché? Non sono mai stato rosso neppure di vergogna. Non si stupisca quindi il celebre conduttore se adesso, avendo rotto le scatole da ubbidiente, Fazio fazioso sia stato scaricato. Non sarà comunque in miseria come non lo sono io. Vada in pace in un’altra emittente dove comunque continuerò a non vederlo, non per antipatia ma per stanchezza. A ciascuno di noi capita di fare il proprio tempo, è capitato anche a lui a cui auguriamo tuttavia di consolidare la propria abilità di leccare i potenti, ammesso che siano ancora tali. Senza rancore. 

 

 

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