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Toninelli, il raptus: "Tutti str***i". Le parole di piombo su Di Maio

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Danilo Toninelli non le manda a dire. Ospite de La Confessione di Peter Gomez, l'ex ministro si toglie qualche sassolino dalla scarpa. In particolare su Luigi Di Maio. "Lui era, prima di tutto, il frontman, quello che diceva: basta sprechi, avanti con la legge contro la corruzione e con il taglio dei parlamentari - tuona nella puntata in onda venerdì 26 maggio sul Nove - Sono tutte cose che finalmente avevano aperto alla speranza i polmoni delle persone. E poi cosa fai? Ti aggrappi alla poltrona? Me lo immagino Luigi, che si è suicidato politicamente come mai nessuno, come stava crollando, precipitando dalla torre alta in cui si trovava, era arrivato a un metro da terra e qualcuno all'ultimo secondo gli ha lanciato un salvagente".

 

 

Insomma, Toninelli non nasconde qualche sospetto sull'ormai ex compagno da lui definito "il più grande tradimento". A suo dire Di Maio si sentiva alle strette. "L'ha fatto perché aveva finito i due mandati come grillino e quindi è diventato un qualcosa di sconvolgentemente opposto a quello che era e rappresentava per me, per il movimento e per gli italiani - dice senza nascondere una certa delusione - Certo, se fai una giravolta come questa, stai sulle balle all'universo mondo. Se l'ho più sentito? E come faccio? Alzo la cornetto per dirgli: 'vai a quel paese, Luigi' e metto giù?".

 

 

Quanto alla regola dei due mandati, "per me ne basta uno. La politica rende stro**. Visto come sono andate le cose con un certo Di Maio e, ultimo in ordine di tempo, con un certo Cancelleri (passato a Forza Italia, ndr), basta un mandato. L'essere umano è l'animale peggiore che c'è sulla terra - conclude -. La politica, se va bene, peggiora le persone rendendo chiunque uno stro**"

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