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Silvio Berlusconi e Fascina, le mosse in Forza Italia: ecco chi promuovono

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Un summit vero e proprio, non una semplice "amichevole". Silvio Berlusconi si sta preparando al primo incontro in carne e ossa con la delegazione dei ministri di Forza Italia di sabato a Villa San Martino, ad Arcore, immaginando il momento come una svolta politica: "D’ora in poi cambierà il modo di stare dentro questo partito. Niente più atmosfere di guerra, liti personali o cose simili. Quando deciderò di cambiare qualcuno per metterci un altro al suo posto, per esempio, a quel qualcuno avrò già garantito un altro incarico e quindi non avrà di che lamentarsi. È l’unico modo per remare tutti insieme nella stessa direzione, il metodo che ho deciso di tornare ad adottare". Sono queste le parole del Cav raccolte in un retroscena del Giornale, che testimoniano come il faccia a faccia con Antonio Tajani, Maria Elisabetta Alberti Casellati, Gilberto Pichetto Fratin, Anna Maria Bernini e Paolo Zangrillo tra poche ore sarà gravido di conseguenze. 

 

 

 

Una riorganizzazione interna necessaria anche per mettere a tacere le voci di guerre e faide interne, dopo settimane passate a parlare (e leggere) di scontri tra il "gruppo-Tajani", il "gruppo Ronzulli" e il "gruppo Marta Fascina". Una tensione che rischiava di dividere Forza Italia anche tra l'ala "di governo" e quella "di partito", come accaduto peraltro ai tempi della sfiducia al governo di Mario Draghi nell'estate 2022, con le fuoriuscite dolorose degli allora ministri e big azzurri Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna.

 

 



Nel riassetto interno, sempre il Giornale azzarda anche i nomi di qualche "emergente". "Il riassetto interno, molto presto, prevederà un cambio nell’architrave istituzionale del partito, con la nomina di tre coordinatori di altrettante macroaree nazionali, Nord, Centro e Sud". Sabato potrebbe essere il giorno della "promozione" per Raffaele Nervi, attualmente vice-capogruppo vicario alla Camera, e del deputato Andrea Caroppo (entrambi vicini a Tajani), così come per Alessandro Sorte (coordinatore della Lombardia), Stefano Benigni (capo dei giovani azzurri) e Tullio Ferrante, già alti dirigenti e vicini alla Fascina. C'è poi l'aspetto più propriamente elettorale, con Berlusconi che tornerà alla carica con i suoi ministri per sondare i nomi di possibili candidati acchiappa-voti alle prossime Europee.

 

 

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