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Meloni, la profezia di Rotondi: "L'unico rischio? Quello democristiano"

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Giorgia Meloni moderata. Lo hanno decretato gli italiani premiandola nei sondaggi. E, prima ancora di loro, Gianfranco Rotondi. Dopo aver definito per lungo tempo l'attuale premier l’unica vera erede della Democrazia cristiana, l'esponente di Fratelli d'Italia si prende la sua rivincita. "L’ho sempre detto: il blocco sociale che si sentiva rappresentato dal fascismo, poi dalla Dc e poi ancora da Berlusconi, ha trovato in Meloni la sua nuova referente", premette sulle colonne del Foglio prima di elencare l'impresa andata a buon fine della leader di FdI; "Ha mantenuto il carisma del Cav., ma è ritornata alla collegialità dello scudo crociato".

E a dargli ragione ci ha pensato la una rilevazione Swg, secondo cui dall’inizio del governo la presidente del Consiglio è riuscita a passare, nella considerazione degli elettori, da leader di destra-destra a leader di un centrodestra a trazione molto più moderata, riscuotendo apprezzamenti anche a sinistra. Ma Meloni non è l'unico esempio. Il deputato ricorda la parabola di Massimo D'Alema: "Se ci si pensa bene, anche un presidente del Consiglio dichiaratamente comunista come Massimo D’Almea in politica estera è stato capace di essere in massima continuità con la Democrazia cristiana". Nulla da togliere all'ex premier, "ma a Meloni vanno riconosciuti degli sforzi ulteriori". Tra questi l'intenzione di ridare centralità all'Italia a livello europeo e internazionale, "collocandosi su una scia che non prevede ambiguità".

 

 

Poi Rotondi si lascia andare a una previsione sul futuro di Forza Italia. "Prevedo che nel lungo termine forzisti e meloniani possano fondersi in un’unica forza politica". Il motivo? "Non ha molto senso che Meloni e Tajani stiano in due partiti diversi. Provengono entrambi dall’esperienza del Popolo delle libertà. Nel centrodestra è un po’ come nel gioco dell’oca: prima o poi si ritorna alla casella di partenza". Uno scenario comunque a lungo termine, perché al momento "guai a dare Forza Italia per morta. Già con Berlusconi aveva intrapreso una spirale discendente. Ora potrà ritagliarsi un ruolo da nuova Udc". Insomma, per il centrodestra si prospetta un futuro proficuo. L’unico rischio? "Quello democristiano. Non bisogna mai sottovalutare i politici che incutono tranquillità: di solito sopravvivono a lungo".

 

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