Italiani inseguiti in spiaggia, i compagni le provano tutte

Borrelli (Avs) pietisce voti sulla battigia, Ilaria Salis si presenta ai seggi in canotta, Giannini evoca il film della Cortellesi. Una giornata tragicomi
di Alessandro Gonzatolunedì 9 giugno 2025
Italiani inseguiti in spiaggia, i compagni le provano tutte
3' di lettura

 La Salis, intesa come Ilaria – non il neo sindaco di Genova – scambia la cabina elettorale per quella balneare e si presenta al seggio in canotta e pantaloncini corti. Mancano le ciabatte, e però la foto in cui si fa immortalare le taglia i piedi, dunque non possiamo escludere l’ulteriore tocco di classe. L’eurodeputata esprime il diritto all’eleganza reclamato da Soumahoro per la consorte. A mezzogiorno l’ultimo prodigio della Bonelli&Fratoianni (l’altro è Soumahoro) twitta: «Quorum difficile, lo sapevamo, ma non impossibile. Andate a votare e convincete altre persone a farlo». La prende in parola il collega di Avs Francesco Emilio Borrelli, parlamentare campano, il quale si fionda al lido Mappatella di Napoli – all’altezza di Rotonda Diaz – e con un cartello in mano inizia a stalkerizzare i bagnanti. Sul cartello, giallo, c’è scritto “Vai a votare”.

LA NUOVA IMPRESA
Il Borrelli, il quale spesso rischia la ghirba per le denunce contro i parcheggiatori abusivi, va detto che è ben più elegante della compagna Ilaria, giacca chiara e polo blu. I malcapitati, nonostante l’abbigliamento, vorrebbero buttarlo in acqua. «Bisogna esprimere il proprio diritto e anche il proprio dovere», dice a favore di smartphone chinandosi di bagnante in bagnante. «Bisogna decidere le cose importanti dell’Italia, come quelle del referendum». Una signora dietro di lui sorregge un altro cartello: “Prima il mare, dopo il voto”. È andata che dopo il mare la gente s’è data allo spago e poi è andata a letto. E dire che il Borrelli, fradicio sotto la canicola, ce l’ha messa tutta. Non come Massimo Giannini, il giornalista ossessionato dalle “destre-destre”: l’ex direttore della Stampa s’è limitato a pubblicare su X l’immagine della Cortellesi nel film anti-patriarcato “C’è ancora domani” corredata dal commento (di Giannini, non della Cortellesi) «Andiamo a votare». Sì ma con calma: non spingete. La dem Laura Boldrini, pure lei foto sorridente sui social mentre imbusta le schede, è più prolissa: «Ho votato al mio seggio (voleva votare in quello di un altro, ndr?). Fatelo anche voi, tutte e tutti (capito? Tutte e tutti, ndr): un voto, pochi minuti, per dire la vostra idea di Italia». L’idea è chiara. La dem ha continuato: «Un voto che riguarda soprattutto la possibilità per i giovani di avere un lavoro meno precario e insicuro. Non sprechiamo l’occasione». Che smidollati questi giovani: l’hanno sprecata.

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ARRIVANO I NOSTRI
Negli stessi minuti la segretaria Sorriso Durban’s Elly Schlein, camicetta in denim e immancabili occhiali in testa – elegantissimi – augura «buon voto a tutte e tutti» e dice «grazie a chi lavorando ai seggi in tutta Italia». Chi l’ha vista nelle ore seguenti ha notato un sorriso con meno denti. Attorno alle due del pomeriggio ecco che si presenta alle urne pure Conte Giuseppe da Volturara Appula, il quale quantomeno ha il merito di indossare una giacca: «La democrazia non è un concetto formale», fa scrivere dallo staff su Facebook, «si nutre di partecipazione. Esercitiamo i nostri diritti politici e andiamo tutti a votare». È il turno del riccioluto Riccardo Magi, di +Europa: «Oggi è una giornata preziosa e vitale per la democrazia», che a ‘sto punto visto il risultato è da dichiararsi morta. «Oggi» - il Magici ha comunque provato - «i cittadini autenticamente patriottici vanno a votare perché la democrazia si difende facendola vivere e praticandola. Speriamo» commuovente il Magi - «che diano anche una lezione a tutto coloro che invece li hanno invitati a fare altro, a non occuparsi della cosa pubblica». Già. In ogni caso – stia tranquillo – nessuno potrà togliere a Magi la medaglia di aver fatto irruzione in parlamento travestito da fantasma formaggino per denunciare il presunto boicottaggio della consultazione. Per nascondersi, però, avrebbe potuto aspettare l’esito della consultazione.

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