Matteo Salvini, l'intervista: "Cittadinanza? Anche la sinistra dice no"

I piani del vicepremier: "Stiamo lavorando per aggiornare il 'permesso di soggiorno a punti'. Con gli alleati di governo non c’è nessuna tensione"
di Fabio Rubinigiovedì 12 giugno 2025
Matteo Salvini, l'intervista: "Cittadinanza? Anche la sinistra dice no"
5' di lettura

Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, si apre a Libero in questa intervista a tutto campo. Rapporti con gli alleati, politica estera, fisco e futuro del Carroccio. Ecco qui il Salvini-pensiero.

Ministro, il risultato del referendum sulla cittadinanza facile sembrava dovesse chiudere la questione. Invece a ritirare in ballo lo Ius Scholae è stata Forza Italia. Ne è sorpreso?
«Sì, come tutti, ma non ne faccio un dramma, ci sta che in una coalizione ci siano sensibilità diverse. Nel merito comunque, il fallimentare referendum voluto dalla sinistra ha messo in luce che perfino chi vota a sinistra non vuole la cittadinanza facile! La gente ci ha votato e ci dà fiducia perché vuole più sicurezza, più controlli e difesa dei confini, non per dare più cittadinanze e più in fretta. Anzi, come Lega stiamo lavorando per aggiornare il “permesso di soggiorno a punti”, per revocarlo a chi per esempio commette reati o infrazioni, tradendo la fiducia che l’Italia ha concesso loro».

Secondo lei perché Tajani insiste su quella strada?
«Non saprei, vedo sui social che se lo domandano anche molti elettori di Forza Italia, a me comunque sta a cuore la compattezza e l’unione del centrodestra e del governo, quindi non ne faccio un dramma e per me la vicenda si chiude qui. In tema di sicurezza, come Lega stiamo lavorando per arrivare ad altri risultati, penso alla sperimentazione della castrazione chimica per rendere innocui stupratori e i pedofili piuttosto che ad aumentare l’uso del Taser, della pistola elettrica, a tutte le Forze dell’Ordine».

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Un altro tema sul quale Fi sembra cercare lo strappo col resto del governo è quello delle tasse. Anche qui non le pare strano che il partito che fu di Silvio Berlusconi alzi le barricate su temi importanti quali la rottamazione o la pace fiscale?
«Escludo che qualcuno possa dirsi contrario a dare un aiuto concreto a milioni di italiani in difficoltà, partite Iva, professionisti, artigiani e commercianti, dipendenti e pensionati che non riescono a pagare tutto il dovuto perché hanno attraversato o stanno vivendo un periodo di difficoltà economica. Questa è la pace fiscale, che la Lega rivendica orgogliosamente come punto qualificante di un programma di governo che è stato sottoscritto da tutti gli alleati».

Quindi?
«Se l’obiettivo è tagliare le tasse, ognuno è libero di proporre la sua ricetta: non c’è nessun derby tra la rateizzazione delle cartelle fiscali e il taglio dell’Irpef per il ceto medio, le due misure sono complementari. Anzi, i soldi che si incasseranno grazie alla rottamazione, 120 rate uguali da saldare in dieci anni, senza sanzioni e interessi, serviranno negli anni a rendere strutturale il taglio delle tasse. La rateizzazione delle cartelle proposta dalla Lega può liberare gli italiani da 23 milioni di cartelle esattoriali, capite la rivoluzione? Il ministro Giorgetti lo ha confermato, entro l’anno questo impegno può diventare realtà».

Salvini, proviamo a sgomberare il campo dai dubbi: la pace fiscale è una sanatoria per i furbetti che non hanno pagato le tasse?
«Assolutamente no. Siamo il governo che può rivendicare risultati nella lotta all’evasione da record, altro che aiutini ai furbetti. La pace fiscale si rivolge invece ai cittadini che hanno presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi, ma poi non sono riusciti a pagare tutte le tasse in tempo. Non parliamo di furbetti o milionari, ma di milioni di contribuenti onesti che hanno avuto un problema sul lavoro, in azienda, in famiglia, magari anche un problema di salute. Basterebbe leggere con attenzione gli ultimi dati forniti dal direttore dell’Agenzia delle Entrate in Parlamento: gli italiani che hanno debiti con il Fisco sono oltre 22 milioni. Vogliamo sostenere che ci sono più di 20 milioni di evasori seriali in Italia? Io mi rifiuto. Preferisco rivolgermi a loro per quello che sono: cittadini che non sono riusciti a pagare perché in difficoltà, vanno aiutati. Il 43% di questi 22 milioni di contribuenti ha debiti sotto i mille euro. Non mi pare si possa dire che nascondano tesori all’estero o da qualche parte in Italia. Allo Stato conviene far finta che non esistano, non incassando nulla, oppure risolvere una volta per tutte il problema? La Lega non ha dubbi, la concretezza prima di tutto».

Anche sul terzo mandato Forza Italia si è messa di traverso. Eppure Fratelli d’Italia si è resa disponibile a discutere la questione assieme alle Regioni e ai Comuni che si sono uniti alla richiesta di rivedere la norma.
«Apprezzo l’apertura degli amici di FdI e spero di tutti. Lo sosteniamo da sempre, è giusto che siano i cittadini a scegliere se confermare o mandare a casa un buon sindaco o un buon governatore».

Alla luce di tutti questi distinguo degli azzurri, sinceramente, come sono i rapporti tra Lega e Forza Italia? Queste impuntature possono influire sul governo?
«Nessun problema e nessun rallentamento sul nostro lavoro quotidiano. Arriveremo compatti alle elezioni del 2027 per vincere anche quelle e portare a termine tanto progetti. Pensi che fra 2032 e 2033 finiranno i lavori sulla TAV, sul Brennero, su tante linee di metropolitana da Torino a Roma, sul Ponte sullo Stretto. Insieme, tutto è possibile. Gli elettori di centrodestra non amano divisioni, liti o spostamenti a sinistra».

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In questi giorni ci sono due temi che stanno animando il dibattito politico: lo stop agli Euro 5 e le questioni legate all’agrivoltaico. La sinistra accusa il governo, eppure si tratta di “eurofollie” volute e votate proprio dalla sinistra. A che punto siamo con le leggi che dovrebbero stopparle?
«Faremo di tutto per evitare il blocco degli Euro 5, che danneggerebbe un milione di lavoratori nella pianura padana e in futuro fino a sette milioni di italiani in tutto il Paese, per fare contente Ursula e Greta. La Lega ha presentato un emendamento ad hoc al decreto infrastrutture. E a livello europeo continuiamo a credere che il Green deal andrebbe abolito, sta solo aumentando l’inquinamento a livello globale (con Cina e India che bruciano carbone ed aumentano le emissioni) e chiudendo le fabbriche in Europa».

Parliamo di politica estera. La guerra in Ucraina non sembra prossima alla fine. Lei che visione ha?
«Confidiamo che la saggezza di Papa Leone XIV e lo sforzo di Trump possano portare alla pace. Anni di sanzioni alla Russia non hanno prodotto i risultati sperati e non credo che un esercito europeo possa avvicinare la pace».

L’approvazione finale del decreto sicurezza è stata una grande vittoria per la Lega...
«E l’ennesima promessa mantenuta, un provvedimento fortemente voluto dalla Lega che inasprisce le pene per le borseggiatrici che sfruttano i figli, per chi aggredisce le donne e gli uomini in divisa, per chi occupa abusivamente le case. Grazie al decreto, ora sgomberi lampo e più tutele per le Forze dell’ordine. Ed è solo l’inizio».

Ieri si è riunito il federale. Come è andata?
«Molto bene, la Lega è in salute e conta più di 500 sindaci in tutta Italia. Abbiamo fatto un’analisi della situazione politica confermando l’importanza di portare a casa la pace fiscale per averla operativa con la legge di Bilancio da inizio 2026. Piena sintonia tra parlamentari, governatori e vicesegretari. E il 21 settembre torneremo a Pontida».

Ministro, Libero compie 25 anni. Lei che è anche giornalista... ce li fa gli auguri?
«La vostra è una straordinaria storia di coraggio giornalistico, contro il politicamente corretto e il mainstream. C’è bisogno di voi e del vostro lavoro. Vi auguro mille altri compleanni, sempre controcorrente!».

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