La strategia di Ilaria Salis si conferma ancora una volta: lanciare il sasso, nascondere la mano e, una volta suscitato l'inevitabile vespaio di polemiche, accusare gli altri di non averla capita.
Il vittimismo della militante antifascista ed europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra colpisce ancora, sui social. L'occasione sono le sue frasi sulla tragedia di Castel d'Azzano, nel Veronese. Martedì i tre fratelli Ramponi, agricoltori da tempo alle prese con gravissimi problemi economici, hanno innescato un devastante incendio mentre nel loro casale mentre erano in corso delle perqusizioni con decine di agenti delle forze dell'ordine impegnati. Il risultato del loro "gesto premeditato", come spiegato dal procuratore di Verona, è stata la morte di tre carabinieri e il ferimento di altri 25 tra poliziotti e carabinieri.
Ilaria Salis e i carabinieri morti, la clamorosa "risposta" di Milo Manara
Un disegno, spesso, può valere più di mille parole, soprattutto se inopportune. Ce lo insegna, ancora una ...Un evento tragico, per i residenti del luogo quasi "annunciato" viste le minacce precedenti dei Ramponi, che ha choccato l'Italia intera. Su Facebook, la Salis si è però concentrata su un aspetto decisamente laterale, viste le conseguenze del gesto dei tre agricoltori. La loro difficoltà abitativa, sebbene le autorità avessero chiarito che c'era già un'altra soluzione pronta e che, dunque, i Ramponi non sarebbero rimasti senza una casa. L'europarlamentare però ha sorvolato sul punto, così come sulla morte dei tre carabinieri: "All’origine di questi gesti disperati e terribili, c’è una questione sistemica - ha scritto, testualmente -: la negazione di un diritto fondamentale che genera sofferenza e disagio nelle fasce più povere della popolazione permette. E se la politica non si deciderà a dare risposte, sarà da considerare corresponsabile – insieme a quel capitalismo che ha trasformato il diritto alla casa in un bene speculativo – di ciò che di orribile accade. Avere un tetto sulla testa non può essere considerato un privilegio".
Strage di Carabinieri, le rivoltanti parole di Ilaria Salis: "Chi è corresponsabile"
Arrivare laddove si immaginava che neppure lei potesse spingersi. E invece no. Ci sbagliavamo. Si parla della strage di ...La tirata sul "diritto alla casa", in questo caso completamente fuori fuoco, da parte di chi ha sempre giustificato le occupazioni abusive, ha ovviamente indignato molti utenti sui social e non solo. A distanza di qualche ora, ecco l'autodifesa della Salis. "Come spesso accade, è in corso una campagna d’odio promossa dai soliti giornali — se così vogliamo definirli — e rilanciata dalle forze politiche di destra di questo povero Paese, che meriterebbe ben altro dibattito - scrive su Facebook l'eurodeputata di Avs - Mi vengono attribuite — con tanto di virgolettati — frasi mai dette e concetti mai espressi. Il contenuto di un mio post è stato strumentalizzato in modo indecente e usato per incitare centinaia di utenti, molti dei quali profili fake e a libro paga, a invadere i miei social vomitando odio e stupidità. Questa, a quanto pare, è la loro idea di free speech…".
Poi però torna nel merito della questione dimostrando ancora una volta di non aver compreso la natura delle critiche al suo intervento: "Ribadisco quanto ho detto: quella di Castel d’Azzano è un dramma, una tragedia. E sì, la morte di tre persone mi addolora, ed esprimo la mia vicinanza umana alle famiglie delle vittime. Non sarebbe dovuto accadere. Ma ribadisco anche che la politica deve assumersi la propria corresponsabilità e affrontare le cause profonde del disagio. Se vi offendete, o sentite il bisogno di attaccare chi lo dice, è perché in fondo avete la coscienza sporca: per voi, chi si trova in difficoltà economiche, chi prova a sopravvivere ai margini di questa società ingiusta, chi è povero, NON MERITA UNA CASA. Perché, per voi, gli interessi economici e la proprietà privata vengono prima dei bisogni delle persone.
Ma non avete il coraggio di ammetterlo". Il fatto che per colpa di quel disagio e disperazione siano stati uccisi, secondo gli inquirenti deliberatamente, tre carabinieri mentre svolgevano il loro servizio, resta sempre colpevolmente sullo sfondo, come fosse un semplice dettaglio e non, al contrario, il punto centrale di tutta questa storia.