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Uomini e Donne "deve chiudere. Maria De Filippi sessista": delirio M5s in Parlamento, perché vogliono lo stop

Renato Farina
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Abbiamo tra le mani un documento che illumina un'epoca ma anche le ragnatele che si sono accumulate nei cervelli. Il testo, di cui forniamo un ritaglio per dimostrare che esiste e lotta insieme a noi, dichiara in esordio la sua natura. È un atto giudiziario. Si tratta di un esposto alla «Procura della Repubblica di Santa Maria Capua a Vetere». In esso si chiede alla magistratura, per il tramite del probabilmente attonito comandante dei carabinieri di Maddaloni, precisamente questo: «Uomini e Donne: un programma diseducativo che deve essere bannato*» (c'è anche l'asterisco, ad ogni buon conto). 

 

Nell'ultima riga, delle 26 con cui si criminalizza la trasmissione pomeridiana di Canale 5 la fabbrica dei nuovi Barbablù, compare l'appello ai pubblici ministeri. «Basta, è ora di chiudere questo programma che implicitamente ed esplicitamente, può elicitare violenza di genere e in genere». Sotto la dicitura «il denunciante» firma attorcigliata. Per fortuna, con una postilla scritta a mano dal maresciallo capo, si chiarisce: «Il suesteso esposto (è) presentato da: Del Monaco Antonio, nato a Maddaloni il 08/04/1956, residente a..., deputato della Repubblica Italiana». Commenti. Alt. Per capire i termini del contendere, è d'uopo fornire un glossario dei termini e dei protagonisti in ordine di apparizione. 

1) Uomini e Donne. È un format inventato da Maria De Filippi, regna incontrastato dal 2015. In questo «talk dei sentimenti» si contendono per così dire i cuori esponenti dei due sessi. L'egemonia è sistematicamente femminile, comandano il gioco le donne. 

2) Bannare. Viene dall'inglese «to ban». Vuol dire «bandire, escludere». 

3) *asterisco. È stato introdotto nella neolingua progressista per difendere il genere femminile dalle discriminazioni. Frase famosa: «L'asterisco è un diritto civile». 

4) Elicitare. Nel gergo della psicologia: «Sollecitare, stimolare comportamenti». 

5) Antonio del Monaco. $ deputato del Movimento 5 Stelle, eletto nel collegio uninominale di Caserta. Laurea in sociologia. Professione: generale di brigata in ausiliaria. Notevoli sono anche, per la storia della letteratura e della politica in Italia, alcuni passaggi della denuncia, in cui l'onorevole-generale-sociologo-grillino se ne esce con alcune frasi da castigamatti del popolo bue, uno vale un fico secco, secondo la nuova vulgata populista: «Un pullulare di umanità che rasenta il ridicolo, piena di sé,... nemmeno un briciolo di etica! ... i baluardi della scala valoriale degli adulti, che fine hanno fatto?». E poi: «Gli opinionisti: il nuovo ambito mestiere del popolino». Tutto questo fa molto male alla povera gente, scrive Del Monaco, che la magistratura ha l'obbligo morale di salvare. «Eh sì, perché alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne (l'esposto è stato presentato giusto il 24 novembre, ndr) non è possibile accettare un programma che mette in mostra... donne derise, messe alla berlina e offese». Dopo di che ne ha anche per le dame, a Del Monaco non la si fa. Dapprima si contiene e cita i loro «modi poco signorili». Ma poi sbotta: uffa, tutto «questo starnazzare» va bloccato. 

 

Mi rendo conto. Esposte le cose in questa maniera si prestano a una risata. Sembra uno scherzo da pesce d'aprile. In realtà l'onorevole di Maddaloni ha tradotto, in termini di involontaria satira, l'idea di libertà e di politica che ha il suo culmine nei 5 Stelle, ma attraversa il mondo progressista non solo in Italia. In perfetta coerenza con l'ideologia panpenalista, per cui chi non è della mia idea, non usa il mio linguaggio, deve essere portato in Tribunale, le sue parole censurate, il suo spettacolo chiuso, il popolo rieducato dal Grande Pedagogo che è il Procuratore della Repubblica con le sue scintillanti manette e le argentee forbici censorie. Il tutto in nome del politicamente corretto. Come direbbe il Grillo dei tempi d'oro. Ma vaffan...

 

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