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"Casa a prima vista": perché è così seguito

Klaus Davi
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(“Casa a prima vista”) In un Paese dove il 70% delle famiglie è proprietario delle case in cui vive, ottiene ascolti interessanti Casa a prima vista nell’access prime time di Real Time, mercoledì a quasi 600.000 spettatori con il 3% di share. Tre agenti immobiliari si sfidano per soddisfare le richieste di clienti in cerca di un edificio residenziale. Una formula che intriga più dei freddi comunicati dei big player immobiliari. Diverse le spiegazioni, in primis la varietà dei clienti: si va dalla coppia altolocata che può spendere 2 milioni alla single che vuol abitare in centro con un budget di 200mila euro.

Ma c’è anche altro: l’insolito mix tra esigenze di spettacolo e la reale necessità della casa; la centralità emotiva dell’abitazione nella nostra cultura; l’attuale momento economico. È vero, dicono gli osservatori, che il mercato subisce una flessione soprattutto per case di minor pregio o in stato di manutenzione mediocre. Ma fino a un certo punto. Milano è in controtendenza, in particolare per la valorizzazione di zone fino a pochi anni fa considerate periferiche. È anche vero che molti investitori hanno notato negli immobili di lusso una possibilità di ottimi investimenti futuri e di azzeramento dell’inflazione con un aumento del 25% sulle compera vendite. Per non parlare degli appetiti “famelici” dei player multinazionali del real estate per centri storici e mete balneari top .

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