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La volta buona, gelo Balivo sugli autori: "180 puntate non sono servite a niente"

Claudio Brigliadori
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Acque agitate nel day time Rai. E dopo Caterina Balivo, sbotta anche Milo Infante. I due programmi in questione, La volta buona e Ore 14, vanno in onda praticamente in contemporanea rispettivamente su Rai 1 e Rai 2, e tutta la stagione è stata contrassegnata da veleni, sospetti e accuse interne.

Cambi di scaletta improvvisi, inviati negli stessi luoghi e negli stessi minuti, duello rusticano sugli ascolti. Dopo mesi decisamente tosti, è stata la Balivo per prima a concedersi uno sfogo in diretta. 

Già a settembre la conduttrice napoletana aveva rivelato lo scarso affiatamento con la nuova squadra di autori dietro le quinte ("Un gruppo di lavoro che non amo ancora. Loro non ameranno me o mi ameranno, non lo so come andrà"). E quando qualcuno invita da dietro le quinte Umberto Broccoli a cambiare posto sul divanetto, Caterina non si è tenuta più: "Niente, 180 puntate non sono servite a niente. Né per te né per tante altre persone. Neanche per me".

 

 

 

E quando è arrivata ai saluti finale, dopo aver ringraziato il direttore dell'intrattenimento Daytime Angelo Mellone e la produttrice Marina Morbiducci, il "buona estate" rivolto ai telespettatori è apparso a molti un congedo gelido.

 

 

 

Nervoso, per altri motivi, anche Infante. In studio si parla dell'omicidio di Giada Zanola con la criminologa Roberta Bruzzone. All'improvviso, però, parte la pubblicità proprio mentre l'esperta sta dicendo la sua. Al ritorno in diretta, la frase sibillina di Milo: “Comunque è strano eh… C’è qualcuno che ogni tanto decide di mandare la pubblicità a nostra insaputa…”. E rivolgendosi al pubblico a casa: “Chiediamo scusa ai telespettatori… Non siamo noi che siamo impazziti, ma non so dove siete arrivati con l'intervento della dottoressa Roberta Bruzzone…”. Urge una bella vacanza rigenerante, per molti.

 

 

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