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Nuova ricerca diCergas-Bocconisui supplementi nutrizionali orali

Malnutrito o a rischio di malnutrizione un paziente su tre, quadro ancora più grave se si considerano i soli pazienti oncologici. Uno studio svela i numeri di questo fenomeno e propone correttivi

Maria Rita Montebelli
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La malnutrizione in ospedale. “In ospedale e nelle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) un paziente su 3 è malnutrito o a rischio di malnutrizione e, ancora più grave, un paziente oncologico su 5 muore di malnutrizione” afferma Mariangela Rondanelli, professoressa associata in scienze e tecniche dietetiche applicate dell'Università degli studi di Pavia. Un quadro epidemiologico, dal quale è partita la ricerca del Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale (Cergas) della Bocconi, presentata ieri a Milano, ricerca focalizzata in particolare sui supplementi nutrizionali orali (Ons),  prodotti destinati alla prevenzione o al trattamento della malnutrizione calorico-proteica da utilizzare per via orale come unica fonte di nutrizione oppure ad integrazione della normale alimentazione quando questa non sia sufficiente a coprire i fabbisogni nutrizionali. Secondo dati della Società italiana di Nutrizione artificiale e metabolismo si stima che in Italia il 15 per cento dei pazienti sia a rischio di malnutrizione. Se si guarda poi ai dati specifici sui pazienti maggiormente a rischio la situazione si fa ancora più preoccupante: “in Italia abbiamo 3 milioni di pazienti oncologici, si può quindi dedurre che questo deficit nutrizionale colpisca almeno mezzo milione di persone - prosegue Maurizio Muscaritoli, professore associato di medicina interna della facoltà di medicina e chirurgia dell'università La Sapienza di Roma. “Lo studio Prevalence of malnutrition in patients at first medical oncology visit (Premio) ha recentemente dimostrato l'innalzamento di questo dato. Ovvero che in media circa il 50 per cento dei pazienti in prima visita medica oncologica è a rischio di malnutrizione o malnutrito”. Il rapporto Cergas-Bocconi. Il Cergas ha tracciato un quadro complessivo sulle evidenze di impatto degli Ons, sulla relativa dimensione di mercato e sulle politiche sanitarie attuate a livello regionale e locale.Il rapporto Cergas- Bocconi fornisce un quadro sistematico delle evidenze di impatto economico degli Ons. I dati sono tendenzialmente positivi, poiché gli Ons consentono una riduzione del rischio di ospedalizzazioni per i pazienti i cui problemi di nutrizione sono appropriatamente affrontati. A fronte dei loro potenziali effetti economici positivi, il mercato degli Ons non presenta valori particolarmente rilevanti. Nel 2015 il mercato complessivo è stato di circa 49,5 milioni di Euro. Il 68 per cento di questo ammontare deriva dalle vendite in farmacia, in larga parte una spesa sostenuta dal paziente. Il 32 per cento è rappresentato dagli acquisti da parte delle aziende sanitarie, per uso ospedaliero o per uso domiciliare, coperto interamente dal Servizio sanitario nazionale.  Non è noto quanto questo mercato rispecchi il fabbisogno potenziale, ma se così fosse, l'inclusione di tali prodotti nelle liste di rimborsabilità dei livelli essenziali di assistenza (Lea) sarebbe un investimento sostenibile, stimato attualmente in 34 milioni a prezzi industriali, se consideriamo il mercato che transita dalle farmacie. Scarsa attenzione al problema. La ricerca Cergas-Bocconi pone poi in evidenza che malnutrizione ed in particolare gli Ons non sembrano considerati a sufficienza da regioni ed aziende sanitarie. Esistono differenze abbastanza significative su diversi aspetti: dall'assegnazione di priorità a categorie di pazienti cui vengono forniti i prodotti gratuitamente, alla presenza di centri e specialisti di riferimento per la gestione della nutrizione artificiale e la prescrizione di Ons alle strategie di acquisto. “Quel che è certo è che l'attenzione alla gestione del processo assistenziale di un paziente malnutrito è ancora limitata - spiega Claudio Jommi, coordinatore della ricerca - dimostrata, tra gli altri aspetti, dalla rarità di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) su malnutrizione o patologie correlate in cui esplicitamente si faccia riferimento, come rilevante parte del percorso, alla diagnosi e trattamento dei pazienti malnutriti”. Raccomandazioni. A partire da tali evidenze, il report Cergas-Bocconi propone alcune possibili raccomandazioni a livello tecnico e politico per un impiego appropriato degli Ons: rafforzare le evidenze di impatto della nutrizione artificiale orale; qualora non fosse possibile una copertura totale da parte del Servizio sanitario nazionale, definire a livello nazionale criteri di accesso prioritario per categorie di pazienti; rafforzare, in un'ottica di rete, la gestione integrata del paziente con malnutrizione, inclusa la prescrizione di Ons; affidare un ruolo centrale a medici specialisti in scienza dell'alimentazione e nutrizione clinica operanti preferibilmente in centri di riferimento ed in team multiprofessionali. (MATILDE SCUDERI)

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