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Celentano: "In aumento le aritmie cardiache, sono necessari i centri specializzati"

Eduardo Celentano, primario dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'ospedale Santa Maria della Pietà dei Camilliani

lucio lucianelli
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CASORIA (NA) - “Le aritmie cardiache sono in aumento e proprio per questo motivo sono necessari centri specializzati, che permettano di affrontare queste patologie nel migliore dei modi possibile”. Lo ha detto Eduardo Celentano, primario dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'ospedale Santa Maria della Pietà dei Religiosi Camilliani di Casoria, in apertura del congresso “Nuovi approcci terapeutici in aritmologia, coronopatia cronica e scompenso cardiaco” che si è svolto nella sala conferenze del presidio sanitario a nord di Napoli. “Il progresso richiede che all'opera professionale del medico occorrano sale operatorie dedicate, apparecchiature sofisticate e personale dedicato non solo infermieristico, ma anche tecnico. Nel nostro reparto ci occupiamo tutte le terapie, per esempio penso alle ablazioni cardiache con sistemi a campo magnetico, che ci consentono di muoverci grazie ad un sistema simile al gps. Le ablazioni - ha aggiunto - sono asportazioni di un tessuto cardiaco malato e questi sistemi ci permettono di asportare le zone malate individuandole con una precisione millimetrica: sono dotate di un sensore di contatto e mediante questa tecnologia siamo in grado di stabilire se stiamo premendo troppo o troppo poco e quindi se l'ablazione è pericolosa o inefficace perché il contatto con il tessuto non è idoneo. Si tratta di grandi innovazioni in campo nazionale e internazionale, ancora di più se consideriamo che parliamo di un ospedale pubblico”. Da gennaio 2019 ad oggi, l'equipe di professionisti guidati dal dottor Celentano Alfonso Panella, Antonio Policicchio, Alessandro Arciello, Caterina Carusone e Raffaele Rainone (capotecnico di sala di elettrofisiologia), ha effettuato circa 300 interventi tra impianti di pacemaker, impianti di defibrillatore, ablazioni con mappaggio a campo magnetico di aritmie atriali destre e sinistre e ventricolari. “Per quanto riguarda pacemakers, defibrillatori impiantabili e loop recorders abbiamo fatto una scelta etica, che prevede l'utilizzo soltanto di tecnologie compatibili con la risonanza magnetica. Questo vuol dire  – ha sottolineato il primario di cardiologia dell'ospedale dei Camilliani – che gli assistiti hanno la garanzia che, una volta applicata la protesi, potranno avere accesso a queste metodiche di risonanza: è un aspetto fondamentale perché sono dispositivi che solitamente vengono impiantati a persone che hanno più di 60 anni, proprio la fascia di età in cui è maggiore la necessità di fare risonanze magnetiche”. Tante le novità anche per il trattamento dello scompenso cardiaco, grazie ad una stimolazione fisiologica biventricolare: “Questo trattamento - spiega il noto aritmologo ed elettrofisiologo campano, di fama internazionale per la sua formazione belga e americana - ci consente di ridurre le ospedalizzazioni con ovvi benefici per l'ammalato, per la Regione che risparmia e anche di attenuare la mobilità di pazienti verso altre regioni”. In questo senso “la prevenzione primaria gioca un ruolo fondamentale: ci sono famiglie di persone che hanno problemi aritmici anche mortali e soltanto attraverso le diagnosi precoci riusciamo a scongiurare morti improvvise. Allo stesso tempo, per quanto riguarda lo scompenso cardiaco ci sono terapie intercettive di nuova generazione e per il rischio tromboembolico del 5-7% correlato alla fibrillazione atriale si riduce a quasi 0 con l'utilizzo di nuova terapia anticoagulante orale”. L'obiettivo - conclude il dottor Celentano - resta ovviamente quello di ridurre la mortalità”.

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