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Coronavirus, Roberto Burioni contro il nuovo sistema di classificazione: "Non capisco, ci prendono in giro"

Gabriele Galluccio
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"Non ci capisco più niente". Anche un esperto del calibro di Roberto Burioni è costretto ad ammettere di essere in confusione rispetto ai dati che riguardano il coronavirus. Dopo che è emerso il "trucco" della Cina per abbassare il numero dei contagi (non venivano conteggiate le persone che non presentavano i sintomi), le autorità sanitarie della provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia, hanno scelto di adottare un nuovo sistema di classificazione della diagnosi. Per approfondire leggi anche: Perché hanno cambiato il nome al coronavirus Di conseguenza è aumentato notevolmente il numero di contagiati e vittime: solo nella provincia di Hubei si sono aggiunti in un giorno 14840 casi, 13332 dovuti alla nuova classificazione. Una mossa che ha spiazzato anche i virologi, in particolare Burioni, che ha assunto una posizione molto critica: "Da questo momento non commento più i dati ufficiali cinesi. Prendano in giro il mondo ma non me. Non si può fare così. O erano numeri inaffidabili ieri o lo sono oggi o lo sono ieri e oggi". Guarda caso la nuova classificazione è arrivata dopo che la Cina ha rimosso i massimi funzionari del Partito comunista nella provincia di Hubei e nella sua capitale, Wuhan.

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