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DiMartedì, Barbara Gallavotti sul Covid: "Perché controlla le nostre cellule". Non è finita? Inquietante scoperta nello studio israeliano

Barbara Gallavotti

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La biologa Barbara Gallavotti, ospite fissa di Giovanni Floris a DiMartedì, su La7 ci spiega nella puntata del primo maggio le novità sul coronavirus scoperte dai ricercatori israeliani che hanno pubblicato uno studio su Nature. La domanda dalla quale parte la ricerca è: "Perché il coronavirus è un vincitore tra gli agenti infettivi?". Quindi la Gallavotti spiega: "Il coronavirus ha l'obiettivo di prendere il controllo della cellula, in particolare del suo sistema di produzione, e di costringere la cellula a produrre le proteine del coronavirus che poi assemblate come in un Lego formano il nuovo agente infettivo".

 

 

La cellula però, continua la Gallavotti, "ha dei sistemi di sicurezza e chimicamente reagisce producendo molecole che da un lato ostacolano il virus al suo interno e dall'altro escono all'esterno della cellula e avvertono il sistema immunitario. Come quando nelle città assediate venivano mandati dei messaggeri all'esterno per chiamare in soccorso gli alleati". Purtroppo però, spiega la biologa, "questo meccanismo con il coronavirus non risponde al meglio".

 

 

Quello che succede "è che quando la cellula si rende conto della presenza dell'invasore cerca di attivare le informazioni genetiche volte a contrastare il virus che sono nel suo dna e quindi perché queste informazioni di emergenza possano essere portate alla centrale di produzione occorre che siano trascritte in una molecola di Rna e questa dovrebbe uscire dal nucleo e dirigersi verso la fabbrica delle proteine". Insomma, come in guerra, "c'è un testa a testa tra l'Rna del virus e quello della cellula e l'obiettivo è arrivare per primi alla centrale operativa della cellula e metterla al proprio servizio. Chi riesce a vincere ha un punto in più. Come in una partita a scacchi". Purtroppo però, conclude la Gallavotti, "si è visto che nella maggior parte dei casi il  nuovo coronavirus riesce a dare scacco matto alla cellula e arrivare per primo alla fabbrica delle proteine e questo gli dà un enorme vantaggio".  

 

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