Libero logo

"Eliminare questi alimenti fa dimagrire il doppio": lo studio

domenica 7 dicembre 2025
"Eliminare questi alimenti fa dimagrire il doppio": lo studio

2' di lettura

I rischi per la salute legati a un'alimentazione ricca di alimenti ultra-processati – quei prodotti preconfezionati e industrialmente lavorati, pronti al consumo – sono ben noti: favoriscono obesità, patologie gravi e persino meccanismi di dipendenza simili a quelli delle sostanze. Ora, uno studio pubblicato su Nature Medicine dall'University College London e dall'University College London Hospitals NHS Foundation Trust quantifica il loro impatto sul peso in 55 adulti obesi o in sovrappeso.Per valutare gli effetti, i ricercatori hanno diviso i partecipanti in due gruppi, che hanno alternato due diete equilibrate secondo le linee guida britanniche Eatwell Guide: uguali in grassi, proteine, carboidrati, sale e fibre, ma differenziate dal grado di lavorazione.

Una dieta privilegiava alimenti minimamente trasformati (es. fiocchi d'avena fatti in casa, spaghetti al ragù tradizionali), l'altra alimenti ultra-processati (es. barrette confezionate, lasagne pronte). Il cibo è stato fornito direttamente, senza dosi prescritte: i partecipanti mangiavano liberamente, come nella routine quotidiana. Ogni dieta durava otto settimane, seguite da una pausa di quattro, con inversione tra i gruppi.I risultati sono chiari: entrambe le diete hanno indotto una perdita di peso – grazie a un'alimentazione più sana della solita – ma quella con cibi minimamente trasformati ha fatto dimagrire il doppio: 2,06% del peso corporeo medio contro l'1,05% della versione ultra-processata. Il deficit calorico giornaliero era di circa 290 kcal in più con i cibi freschi, con una riduzione mirata di massa grassa e acqua corporea, senza intaccare i muscoli.

Questionari hanno rivelato un migliore controllo del desiderio di mangiare, specie per snack salati, riducendo l'impulsività.In sintesi, eliminare gli ultra-processati non solo accelera la perdita di peso, ma promuove una composizione corporea più sana e un rapporto più equilibrato col cibo. Questo approccio potrebbe rivoluzionare le strategie contro l'obesità, confermando che la qualità della lavorazione conta più delle calorie totali.