Vittorio Feltri contro Angelino Alfano: "Da delfino a trota, partito inutile e patetico. Dopo Ruby, Berlusconi farà rotolare teste"
Dopo Ruby, tremano cortigiani e finti amici di Silvio Berlusconi, perché la vendetta del Cav, "incline a perdonare", per qualcuno arriverà. Ne è sicuro Vittorio Feltri, che sente già nell'aria il rumore di "teste che rotoleranno". "Non osiamo fare i nomi, sarebbe di cattivo gusto - ironizza il fondatore di Libero nel suo editoriale sul Giornale -. Lasciamo che i candidati al patibolo tremino senza il nostro contributo". In realtà qualche indizio Feltri lo fornisce. "Alfano patetico e inutile, una trota" - Il primo della sua lista è, naturalmente, Angelino Alfano, con cui non è mai stato tenero e che ora demolisce in poche frasi: "Che senso ha tenere in vita quel partitino patetico?", si chiede l'editorialista, sottolineando come in ogni caso Berlusconi e Forza Italia dialoghino direttamente con Renzi bypassando Ncd, che si proponeva come naturale anello di congiunzione tra governo e opposizione. Tanto più che ora il verdetto del Tribunale milanese ha cambiato tutto, soprattutto per Alfano: "Il delfino ha capito di essere una trota - lo schernisce Feltri - e probabilmente spera di ricucire un rapporto con l'ex presidente del Consiglio al fine di rientrare nella casa madre". Venerdì, dopo la sentenza Ruby, "Alfano è rimasto col cellulare muto in mano", perché Berlusconi ha festeggiato con la famiglia e basta, "stanco di chiacchiere e di finti amici pronti ad abbandonarlo alle prime difficoltà". L'ultimo sogno del Berlusconi statista - Il guaio, sottolinea Feltri, è che "quasi tutti erano convinti che ormai Berlusconi fosse spacciato, scommettevano su una condanna-bis e già pensavano alla spartizione della sua eredità politica". Troppo presto per festeggiare, avverte Feltri. E adesso il Cavaliere "non grazierà tutti e si toglierà qualche pietra dalle scarpe" prima di realizzare il suo ultimo sogno politico: "Rimettere in piedi un movimento all'altezza di competere con il Pd e di collaborare con la sinistra per dare all'Italia un assetto istituzionale moderno", farsi cioè incoronare in modo definitivo come "statista".