Cerca
Cerca
+

Selvaggia Lucarelli: se questa è una chiattona. Non chiamate Kate Upton "curvy"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Per un attimo giuro che ci ho creduto. People che elegge donna più sexy del mondo una donna curvy, tale Kate Upton. E siccome su questa faccenda dell'ambita coroncina finita sulla testa di una sexy chiattona leggevo titoloni entusiasti su siti e giornali («People e il trend delle curvy», «La top model curvy più sexy dell'universo»...) sono andata a cercarmi qualche foto della tizia. Non che mi immaginassi Luciana Turina in bikini floreale, sia chiaro, ma di sicuro ero ben lontana dall'aspettarmi una stanga ventiduenne bionda alta 1,80 con una quarta di reggiseno e un peso assolutamente normale. E non è che le foto di Kate manchino, visto che non è testimonial di biscotti o abiti per taglie comode. No, la ragazza è un'affermata modella, testimonial di intimo e bikini e, tra i tanti set, ha posato serafica in costume da bagno per Sports Illustrated, nota rivista che per intenderci ha ospitato in passato altre celebri taglie forti quali Cindy Crawford, Bar Refaeli e Melissa Satta. Morale della favola: se Kate Upton è curvy, io sono Barbara Streisand. E allora è il caso che una volta per tutte ci intendiamo su questo abusato, paraculo concetto di “curvy”, perché usarlo a sproposito è sport nazionale. Perché troppi marchi, troppe riviste, troppi stilisti lo utilizzano a casaccio per strizzare l'occhio alle donne e cavalcare l'onda del politicamente corretto ma poi, nei fatti, ci prendono beatamente per il sedere. Anzi, per il sederone. Curvy è diventato un termine d'uso comune quando alcuni marchi che fanno abiti oltre la taglia 46 hanno sentito l'esigenza di descrivere il loro target in maniera elegante e rispettosa, oltre che moderna. Certo non potevano affermare di rivolgersi a donne in sovrappeso o grassottelle o grasse o ben piazzate oppure in carne. “Curvy” suonava benissimo. In fondo, formosa può voler dire molte cose. I primi tempi le cose andarono piuttosto bene. Le donne oltre la 46 si sentirono finalmente rappresentate, anche se la prima modella curvy della storia moderna, Sophie Dahl, dopo i primi entusiasmi, si convertì alle insalatone e finì per diventare più magra di Kate Moss. Inizialmente, dicevo, pareva che il mondo avesse deciso che qualche chilo in più e una taglia 48 fossero trendy. Poi i giornali cominciarono a confondere le acque. A un certo punto divennero rappresentanti della moda curvy non Oprah Winfrey o Marisa Laurito. No. Si cominciò a dire che sono bellezze curvy Scarlett Johansson, Jennifer Lopez, Monica Bellucci, Rihanna e altre gentili signore e signorine che in una taglia 48 ci infilano le loro chiappe e contemporaneamente quelle del loro intero nucleo familiare, animali domestici compresi. Insomma, s'è cominciato a equiparare una taglia 40/44 con seno o sedere abbondante a una taglia 48 e oltre. Che non occorre spiegarlo, sono due casi completamente diversi. Formosa e taglia preformata sono concetti distanti anni luce. E se permettete, questo genere di confusione è anche piuttosto irritante. Se sei magra e hai una quinta di reggiseno non hai lo stile curvy ma, scusate il francesismo, hai una gran botta di culo. E non ti vesti da Elena Mirò ma da Top Shop. L'unico tuo problema esistenziale può essere doverti cercare taglie separate per i costumi o per mutandine e reggiseno o qualche abito che stringe sul seno, ma direi che i cassintegrati e la popolazione siriana hanno problemi più grossi. Essere curvy nel vero senso della parola (non quello letterale, ma nell'accezione moderna) vuol dire avere, banalmente, dei chili in più da mimetizzare con l'abito giusto. E quei chili in più non sono sulle tette, come lasciano ipocritamente intendere i giornali, ma su fianchi, pancia, braccia e gambe, al limite. E dirò di più. Spesso mantenersi magre con forme abbondanti e dunque la frequente tendenza fisiologica a metter su chili, richiede sforzi disumani, per cui proprio le donne alla Scarlett Johansson, nella maggioranza dei casi, sono le femmine più lontane in assoluto dal concetto curvy, che vorrebbe donne serene, che si accettano, che non lottano con la bilancia e neanche con le cerniere pur di entrare in una 42. Insomma. Facciamo che una volta per tutte diamo il giusto nome alle cose. People ha eletto la donna più sexy del pianeta, Kate Upton, e non è una curvy. È una magra con le tette. Per intenderci ancora meglio, quel genere di donna che gli uomini vorrebbero nel proprio letto e che le donne vorrebbero nelle viscere della terra, in qualche miniera cilena. di Selvaggia Lucarelli

Dai blog