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Paolo Gentiloni e l'infarto: "Mi venne mentre parlavo con Hollande. Perché ho fatto finta di niente"

Ventura Cigno
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L'ex premier Paolo Gentiloni ha raccontato ai microfoni di Un Giorno da Pecora, in onda su Radio1, del giorno in cui venno colto da un principio di infarto. Era il gennaio 2017, e l'attacco cardiaco lo sorprese mentre era a colloquio con l'allora presidente francese François Hollande. È con questo aneddoto che Gentiloni ha iniziato l'intervista condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Appena una settimana dopo la nomina come presidente del consiglio, Gentiloni è stato colto da un malore nel bel mezzo dell'incontro istituzionale: “Venivamo da settimane complicate, era passato solo un mese dalla mia nomina a premier, ero tranquillo, ma iniziai a sentirmi male, con una forte pressione sul petto, già mentre ero a colloquio con Hollande”. L'ex premier, in quel momento, preferì non avvisare nessuno: da un lato perché non voleva interrompere il colloquio, dall'altro perché, stando a quanto ha detto al programma radiofonico, i francesi tengono molto a queste occasioni, soprattutto al rituale del pranzo a base di foie gras e formaggio che segue subito dopo il vertice istituzionale. Temendo di scatenare un vero e proprio caso mediatico, avvertì il medico solo una volta rientrato a Palazzo Chigi. Allora fu portato in incognito al Policlinico Gemelli di Roma: “Arrivai su un lettino coperto da un lenzuolo, per non farmi riconoscere”. L'equipe medica affrontò subito la situazione, anche perché Gentiloni in Francia ebbe un vero e proprio principio di infarto e per questo fu operato d'urgenza. L'ex presidente ha ricordato come abbia disobbedito alle indicazioni di relax assoluto da parte dei medici: “Mi dissero di prendermi riposo assoluto, ma facemmo un Consiglio dei Ministri due giorni dopo”. Oggi che è tutto passato, Gentiloni ha confidato di non aver perso nessuna delle abitudini del passato, nemmeno quella di giocare a tennis con i colleghi.

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