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Hotel devastato, feci sui muri, il cervello dei tenorini ha preso il Volo

Eliana Giusto
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Mettiamo le mani avanti (a nostro rischio e pericolo tra l' altro): questa è una storia triste. Molto triste. In ogni caso non possiamo esimerci, il sacro fuoco ci impone di dare la precedenza alle notizie e quindi è giusto che tutti sappiano: qui si parla di merda. Merda d' artista alla «Piero Manzoni» se volete, ma sempre di merda si tratta. E neppure inscatolata. Riassumiamo i fatti per come ce li hanno raccontati e senza prendere posizioni precostituite. Locarno, Svizzera, Hotel «Garni du Lac». I tre tenorini che tutti amano, meglio conosciuti con l' appellativo «Il Volo», sono in visita nella patria del cioccolato (tenere presente il riferimento al cioccolato che potrebbe infine scagionarli). Con loro due ragazze non meglio identificate. Motivo della trasferta: clamorosa ospitata al canale nazionale Zdf. L' albergo è senza infamia e senza lode: un tre stelle che può piacere a noi comuni mortali, non ai mammasantissima di Sanremo 2015, trionfatori con il brano «Grande amore» e giunti terzi all' Euro-Festival, vinto in passato dalla donna barbuta. I Tre hanno vent' anni, i faccioni paciarotti da bravi ragazzi, son cresciuti a «pane e Antonella Clerici» ma, attenzione, se gli fai girare i santissimi: 1) Producono acuti del genere che i bicchieri si rompono. 2) Producono altro. In questo caso è prevalsa l' opzione 2). E, niente, pare che sia divampata una spinosa questione causata dalla presenza di moquette nella stanza. I tre tenorini proprio non la sopportano: la detestano, la ritengono troppo Anni 80, decisamente demodé, temono che faccia molto «povero che va nell' hotel con la moquette». Una situazione inaccettabile per la band che settimana scorsa ha fatto registrare il 23% di share su RaiUno, mica pizza e fichi. I tenorini, vergognosamente provocati, s' incazzano come belve, si trasfigurano, assumono le fattezze di Robert Plant, cantante dei Led Zeppelin già noto per un passato da devastatore di camere d' albergo. Il giorno dopo succede la qualunque. Dichiarazione dei responsabili dell' albergo alle tv locali: «Oggetti, materassi e biancheria da letto sono stati gettati alla rinfusa ovunque. Non ci era mai successo nulla di simile prima». I Tre «avrebbero orinato fuori dalle tazze e spalmato feci sul muro». Una rivisitazione del più classico «servizio in camera», insomma. La contraerea parte immediata. Così l' addetto stampa del gruppo, Danilo Ciotti: «Posso confermare che non amano la moquette: tra di loro c' è chi soffre di allergie. È stato un episodio spiacevole, legato evidentemente a un malinteso. Escludo categoricamente che possano aver danneggiato qualcosa intenzionalmente». Quindi il tweet di uno dei Tre, Gianluca Ginoble: «Non è vero. Abbiamo già dato mandato al nostro legale! Roba da pazzi. C' è troppa cattiveria in giro!». E anche troppa moquette, se vogliamo. Capirete che la storia puzza assai: chi mente? Chi ha detto la verità? I Tre si saranno spazzati anche le ciabattine come facciamo tutti quanti noi o le hanno incollate alla parete a comporre un' inedita opera d' arte? E poi, qualcuno ha controllato il frigobar o i prossimi clienti rischiano la sorpresona? («Caro, ti voglio, ma prima mi sparo un mignon di vodka per darmi la carica». «Cara, ti passo il mignon dal frigobar che poi giochiamo a "Nonno e Heidi in gita a Locarno"». «Caro, mi hai passato quella al sapor d' asparago?»). Le classiche domande esistenziali. Fatto sta che i Tre, travolti dagli eventi, hanno pensato bene di cambiare albergo, direzione Ascona, città dove la moquette pare sia stata vietata grazie a un referendum cantonale. Come andrà a finire? I giovanotti si sono davvero montati la testa neanche fossero la Bertè o si è trattato di un mal di pancia sporadico? «È un volo a spalmare», canterebbe Loredana. di Fabrizio Biasin

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