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Rai, dopo Crozza salta anche lo show di Roberto Benigni

Roberto Benigni

Lo spettacolo "Dieci comandamenti" per ora è rimandato: ufficialmente l'attore è impegnato all'estero. Avrebbe guadagnato 4 milioni

Francesca Canelli
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Quattro milioni di euro per una prima serata sulla Rai. Sembra essere questo il compenso che avrebbe dovuto prendere Roberto Benigni per il suo show natalizio "Dieci comandamenti", come ha affermato Renato Brunetta, anche se l'emittente pubblica non conferma. Ma l'appuntamento - come scrive Il Giornale - non ci sarà. E, visto il colore rosso dei conti di viale Mazzini, sembra alquanto probabile che lo spettacolo sia "saltato" per motivi economici, più che per gli impegni esteri del candidato premio Nobel toscano. Così, un altro "black out" si aggiunge al palinsensto Rai 20013/2014. La bomba era stata innescata da Renato Brunetta, che nella trasmissione di Fabio Fazio aveva chiesto al conduttore quale fosse il suo compenso, costringendo poi la Rai a promettere di rendere pubblici gli stipendi dei dipendenti. A ruota l'abolizione del programma di Crozza sulla rete, che avrebbe dovuto intascare 25 milioni di euro. Dunque per ora anche lo show di Benigni è "rinviato" a data da destinare, così come le puntate sulla Divina Commedia, percorso tra i canti danteschi iniziato nel 2006. Peccato però che siano già state registrate nell'estate e distribuite dalla casa di produzione della famiglia Benigni, la Melampo. Se non la Rai, chi si accollerà l'onere di metterle in onda? E' intuibile quindi che la rete, alla fine, si piegherà: in cambio ovviamente di seratone da show-man. La televisione di Stato si trova in cattivissime acque e a fine anno chiuderà il bilancio in forte perdita. Sarà difficile convincere che lo spettacolo del comico toscano sia stato rimandato, proprio in questo momento, per motivi non economici.  Intanto anche i consumatori si accodano all'appello di Renato runetta. "Rendere pubblici i compensi Rai", a cui pagano il canone. "Vogliamo che la Rai renda pubblici i cachet elargiti a tutti i conduttori televisivi e personaggi di punta della rete, per capire quanto l'azienda spenda ogni anno e come siano realmente utilizzati i soldi degli utenti - hanno chiesto Codacons e Associazione Utenti Radiotelevisivi - Non si tratta di un favore che la rete fa ai cittadini, ma di un preciso obbligo cui l'azienda è tenuta. Il clima di segreto di Stato ci fa pensare che la Rai abbia molto da nascondere".

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