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Non è l'Arena, Massimo Giletti e la scelta dopo la strage: "Ciò che non avete notato"

Gino Coala
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Ancora una volta mi trovo ad elogiare alcuni tg per la rapidità e la completezza delle informazioni messe in campo per parlare della tragedia di Corinaldo, dove hanno perso la vita 5 ragazzi e un adulto. Gli "speciali", un esempio per tutti, del Tg2 mi sono apparsi esemplari. Ma tutti, da subito, hanno capito la gravità e l' importanza dell' accaduto e hanno saputo raccontarlo con dovizia di particolari. Sul posto, si sono alternati molti inviati speciali e tutti hanno fatto bene il loro lavoro. Leggi anche: Di Maio, la vendetta su Fazio per farlo fuori dalla Rai: rivuole Giletti in viale Mazzini In vena di complimenti, li faccio anche a Massimo Giletti per la capacità di conduzione che ha a Non è l' Arena, su La7, la domenica sera. A proposito della storia di Corinaldo, Giletti è stato sull' argomento con una buona scelta di ospiti e con una personale partecipazione che ho decisamente apprezzato. Ma non è una novità, in quanto, Giletti, su alcune tematiche che affronta, prende nettamente posizione. E questo deve fare il conduttore di un talk show, che non può semplicemente limitarsi a raccontare quanto successo. Più volte ho lamentato l' assenza di varietà nella programmazione della tv pubblica o privata. Recentemente, mi sono chiesto: perché non organizzare delle riprese mirate di commedie musicali in circolazione nei teatri italiani? Penso, ad esempio, a quella che vede protagonisti Lorella Cuccarini o Giampiero Ingrassia o anche la ripresa di Aggiungi un posto a tavola, con Gianluca Guidi, figlio di Johnny Dorelli che, di quella commedia musicale, in passato fu protagonista. Sarebbero ottime serate tv. di Maurizio Costanzo

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