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Striscia la Notizia, Gerry Scotti sul coronavirus: "Milano deserta mi ricorda gli anni di piombo"

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Gerry Scotti scrive a La Stampa e racconta come sta vivendo l’emergenza coronavirus che ha travolto l’Italia e in particolare la Lombardia. “Il lavoro mi fa attraversare ogni giorno Milano da Porta Romana a Cologno, dove registro Striscia la Notizia. Direi quasi che sono privilegiato a potermi muovere da casa per raggiunge una situazione iperprotetta: a Mediaset quando arrivo mi aspetta scanner termico, mani e scarpe sanificati, vestiario cambiato. Poi in camerino aspetto la convocazione sul set”.

Insomma la vita lavorativa di Gerry Scotti procede bene, seppur con i dovuti accorgimenti richiesti per evitare il rischio di contagio. Il conduttore di Striscia descrive anche “la mia Milano sempre più deserta” e che lo fa ripensare “agli anni di piombo, quando la città era sotto assedio: sparatorie, bombe, cortei, assalti politici, malavita. C’era poca voglia di andare in giro. Ma eravamo giovani, qualche distrazione ce la costruivamo comunque. Non era vietato. Oggi invece domina la paura”. Ma Scotti guarda avanti con fiducia e speranza: “Gli italiani, insofferenti alle regole, come sempre ci hanno messo un po’ a capire, ma ora stanno affrontando questa crisi in modo nuovo, con forza. Nessuno si lamenta: sappiamo che il futuro non sarà economicamente facile, ma ora tutti pensano a tenere duro”. 

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