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Caterina Guzzanti: "Martellata sul braccio", drammatico gesto autolesionista

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Ha smesso "da un po'" di essere la sorella di, Caterina Guzzanti. Inevitabile, visto la famiglia ingombrante e pazzesca. Un padre istrionico e creativo, il giornalista ed ex senatore Paolo. E due fratelli attori per davvero, Corrado e Sabina, che l'hanno presto trascinata nel loro mondo. Oggi la "piccola di casa" ha 46 anni, ha un figlio di 8, dal punto di vista professionale ha una sua rispettatissima carriera a partirà dal ruolo dell'aiuto regista Arianna nella fiction cult Boris. Tutti i suoi personaggi sono contrassegnati da una certa timidezza-aggressività adolescenziale, e forse non è un caso perché anche nella vita privata, rivela la Guzzanti in una intensa intervista al Corriere della Sera, è uno scoglio che sta superando in questi anni anche grazie al figlio che ha voluto e cresciuto da mamma single, e all'aiuto di un analista.

 

 



Dopo la maternità, spiega, "da un lato mi sento molto più forte: se mi guardo indietro vedo lo sforzo e l'amore che ho tirato fuori verso questo piccolo estraneo. Dall'altro sono più fragile: ho paura di non esserci quando gli può capitare qualcosa". La Guzzanti non vive con il padre e se ha dei dubbi chiede consiglio "all'analista, per fortuna, perché mi fa vedere che so cosa devo fare e che devo piantarla di mettere in dubbio le mie certezze". Caterina era già andata in terapia in passato, "ma avevo sempre mollato. Ho ricominciato per essere aiutata a essere una mamma single. Pensavo di fargli un sacco di domande su come fare con mio figlio e invece mi sono ritrovata a rispondere a un sacco di domande sulla bambina che è in me".

 

 

 

 

Questo apre il sipario sulla sua giovinezza un po' complicata: si diede una martellata sul braccio per evitare una interrogazione a scuola ("L'adolescenza è dura e si trovano modi assurdi per sentirsi considerati"), un giorno si fece 50 taglietti sul braccio ("Forse era una sfida contro il dolore, o la morte. Ero un'adolescente un po' sola". Resta l'affetto profondo per i fratelli. "Con Corrado ho trascorso più tempo da piccola, perché Sabina è andata via di casa presto. Con lui guardavamo sempre un film la sera, mi faceva vedere quelli tremendi che mettevano paura, tipo Poltergeist. Io spesso mi addormentavo e lui mi rimetteva a letto. Una sera lo costrinsi a uscire per farmi portare in un deposito dell'Atac ed entrare dentro un autobus parcheggiato. Io ero una bambina. È stata una fuga d'amore meravigliosa". Quando aveva 7 o 8 anni, invece Sabina "veniva a prendermi la domenica mattina con la sua 126 e mi portava a Sacrofano per le prime passeggiate a cavallo. Diceva: chi dorme non piglia zoccoli!".


 

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