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Sanremo 2023, i Nomadi contro Amadeus: "Mancanza di rispetto"

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Volano stracci ancor prima che Sanremo abbia inizio. Questa volta ad attaccare Amadeus e il Festival della musica ci pensano i Nomadi. "Non invitare i Nomadi per i loro sessant’anni dopo tutto quello che hanno costruito e dopo tutti i sogni che hanno fatto sognare per tre generazioni.... Beh. È una grande mancanza di rispetto per gente che è cresciuta a pane e ferro per i palchi di mezzo mondo e non ha mai usato l’autotune", tuona Danilo Sacco, dal 1993 cantante del gruppo.

In un lungo sfogo su Facebook, Sacco ricorda che la kermesse "è un momento (piaccia o non piaccia), topico per la musica stessa proposta dal nostro Paese quindi va bene. Personalmente, con i Nomadi, ho avuto il piacere di parteciparvi tre volte. Con il professore Roberto Vecchioni (un genio, ma non lo devo dire io) con la dolcissima Irene Fornaciari ( grande voce, grande umiltà) e con Gianluca Grignani (uno che, credetemi, le cose le sa scrivere eccome). Ho sempre ricavato belle emozioni ed incontrato parimenti belle persone. Sempre".

 

 

Tranne nell'edizione 2023, che non vedrà la partecipazione della band: "Quest’anno - prosegue - c’è qualche cosa che mi rode in gola e dato che nessuno lo dice, lo dico io. Mi sarei aspettato un invito per i Nomadi, in virtù di 60 (Sessanta) anni di storia, musica, lotta, rabbia e dolcezza. Loro non lo dicono per correttezza e classe, ma dato che posso, ripeto, lo dico io che di classe ormai ho smesso di ammantarmi". Da qui l'amara conclusione: "Avete perso una grande occasione. Posso anche non avere competenza tecnica in questo senso e in definitiva, dopo quarant’anni di palco, ho bisogno di imparare ancora molto. Ma..... Non invitare i Nomadi, ripeto, la trovo una grande mancanza di rispetto. Voi pensate quello che volete". 

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