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Eva Henger, le confessioni: "Io e Rocco Siffredi? Quando sul set..."

Daniele Priori
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Eva Henger e il tosaerba. Già questo potrebbe essere un titolo ed è certamente un’immagine da cinema quella con cui l’attrice, ormai 50enne, risponde all’intervista di Libero, proprio appena dopo aver smesso di curare il giardino. Eva è una donna libera da pregiudizi. Con tanta vita da raccontare e la libertà che poche persone hanno realmente, di poter parlare senza catene. Forse proprio grazie al fatto di aver conosciuto tanto mondo, compreso quello della pornografia. Ci parla dall’Ungheria, dove è nata e sua madre vive ancora: «Le sto vicina perché non sta bene, specie dopo la morte di papà». L’ultimo capitolo della sua vita è un film, appena uscito nei cinema, un po’ in ritardo sui piani a causa del brutto incidente automobilistico in cui l’attrice è rimasta coinvolta lo scorso anno. Eva Henger è la protagonista in un cast che vede anche l’esordio sul grande schermo di Fausto Leali. Si intitola Tic Toc, critica velata (ma non troppo) allo straniante mondo social.

Eva, partiamo da Tic Toc. Che segna il suo ritorno al cinema. Di che si tratta?
«È stata un’esperienza fantastica. Un film corale con molti volti noti e tantissimi TikToker. Alcuni, tra questi anche io, recitano interpretando loro stessi. Il film fa vedere cosa c’è dietro i social. Dietro tutti questi ragazzi che appaiono ricchissimi, con foto sempre bellissime, salvo poi scoprire che non è tutto oro quello che luccica e ci sono tante cose non vere».

Come giudica, visto che lei è anche influencer, il mondo di OnlyFans?
«Io non sono iscritta. Non ho mai navigato. Ne parlo con amiche mie che sono su OnlyFans. Spero ci sia un filtro per i minorenni. Poi ogni persona è libera di fare quello che vuole.
Non condanno. Evidentemente c’è una grande richiesta. Ci sono persone che hanno bisogno di questo tipo di servizio e persone che si prestano. Alcuni lo fanno per necessità economiche, altri per sfogarsi come in un gioco mentale. OnlyFans è un po’ figlio o nipote delle linee telefoniche erotiche di una volta».

Lei ha dei figli. Come li vede proiettati e, magari i più giovani, come li protegge dal mondo dei social?
«È impossibile proteggerli da social. Riccardino non ama i social. Ha una pagina su Instagram dove pubblica i suoi quadri. Memi è molto più social di me. Di Jennifer, la più piccola, controlliamo le sue pagine Instagram, i messaggi privati. Ma se togli TikTok a un’adolescente le hai tolto la vita. Lei torna da scuola, mangia, studia e poi si mette a fare balletti. Per fortuna legge anche libri».


Lei ha attraversato tv, musica, cinema e anche conosciuto bene il mondo dell’hard. Oggi come si definirebbe?
«Non lo so come mi definirei. Io posso dire di essere un’artista che si impegna sempre tantissimo ogni volta che mi viene assegnato un ruolo. Mi preparo, studiando molto. Però non mi sono mai soffermata su una cosa sola. Mi piace il cambiamento. Diciamo che sono monogama solo nel mio matrimonio...». (ride)

Ha rinnegato il mondo dell’hard oppure lo considera parte importante della sua vita?
«Come si fa a rinnegare? Non ho mai rinnegato. È stata una parte della mia vita. Un periodo, quello dei film porno, davvero molto breve perché non mi è piaciuto e mi sono orientato verso altri tipi spettacoli come il burlesque e lo spogliarello che mi sono piaciuti molto di più. Adesso sono quasi vent’anni che non faccio più nemmeno quegli spettacoli. È stato un bel periodo per la libertà. Erano altri tempi. Era anche una provocazione e nei locali c’era sempre la fila fino a fuori. Adesso spogliarsi è diventato abbastanza normale. Non fa più notizia. E i locali quando va bene sono pieni a metà».


Allora era forse più provocatorio ma non c’era il politically correct di oggi così moralista.
«No, allora c’era molto più moralismo di oggi. Le femministe facevano sempre discorsi sul corpo della donna. Io, però, non mi sono mai sentita sfruttata né degradata. Sono stata sempre completamente a mio agio. Facevo quel che mi andava di fare».


C’è chi dice che un tempo c’erano le pornodive. Oggi non più. È vero?
«Ho conosciuto prima Moana, poi Ilona (Cicciolina ndr). Era impossibile camminare con loro per la strada, poi è successo anche a me. Diventavano dive perché erano spesso ospiti di trasmissioni importanti. Moana poi quando parlava metteva tranquillità. Era una bella persona, fine ed elegante. Anche oggi ci sono attrici e attori di fama nel mondo del porno ma fanno fatica ad arrivare in televisione».

Su Rocco Siffredi però stanno girando una serie. Avrà conosciuto bene anche lui...
«Non ho fatto sesso con Rocco. Sul set con lui ho fatto solo la figurante ma poi l’ho conosciuto benissimo. Prima di lui conobbi sua moglie Rosa in un concorso di bellezza. Abbiamo iniziato insieme a fare le modelle. Poi la ritrovai in Italia come fidanzata di Rocco».

Berlusconi l’ha conosciuto? Ha ricordi?
«L’ho conosciuto tantissimi anni fa in una festa sulla terrazza dello Sheraton per Tappeto Volante, il programma di Rispoli. Arrivò Berlusconi. Tutti lo seguivano. Lui passò vicino a me. Si fermò. Mi riconobbe lui e mi chiamò per nome. Rimasi stupita».

I suoi genitori, entrambi artisti, cosa le hanno detto quando hanno saputo che lavorava nell’hard?
«Non erano certo strafelici, poi però si sono abituati e hanno accettato. Pensavano: purtroppo è andata così...» (sorride)

Cosa vorrebbe fare ora che ha passato i 50 anni?
«In realtà non ho ancora realizzato di aver passato i 50. Ho una vita piena. L’anno scorso ho quasi rischiato di non esserci più. A ottobre girerò un altro film. Sento di non avere più la grinta di prima ma mi piace lavorare nel mondo del cinema. Nel futuro mi immagino più dietro le telecamere». Come regista dunque? «Come sceneggiatrice, perché mi piace davvero molto scrivere». 

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