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Casa a Prima Vista, l'ultima spiaggia di Michele Serra: come attacca Jacopo e Gaia

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Jacopo e Gaia sono stati i protagonisti di una recente puntata di Casa a prima vista (Roma) per la ricerca di un attico nella Capitale con un budget, udite-udite, di 1,3 milioni di euro. La loro partecipazione al programma con i soldini del padre ha destato molte polemiche. E su queste si è tuffato a pesce Michele Serra che nella sua rubrica su Repubblica, L'Amaca, cosa fa? Unisce il caso dello spione bancario che ha controllato per due anni il conto corrente di Giorgia Meloni e della sorella Arianna a questa storia che ha tenuto migliaia di telespettatori incollati al televisore mentre ignoravano il povero Amadeus battuto pesantemente dai tre agenti immobiliari romani. Leggere per credere: "Preoccuparsi della propria privacy bancaria (come fanno, e come biasimarle, le sorelle Meloni) non sembra essere una necessità condivisa", è la premessa di Serra.

Poi comincia a mettere al centro della scena la storia di Jacopo e Gaia: "Mai plebe fu più sottomessa ai ricchi come quella odierna. In quel solco, oramai consolidato, di benessere ostentato, si sono mossi due fratelli di Frosinone, ventenni, studenti a Roma, che per trovare casa nella capitale si sono rivolti a un programma tivù. Cercano un attico, e il budget di papà, un milione e trecentomila, campeggia orgogliosamente sotto l’inquadratura. Tutto in pubblico, facce, nomi, cognomi, quattrini. Perfetta buona fede, insomma: non è così che fan tutti, sui social, vantando reddito, stato sociale e successo, senza la minima idea che sia esistito, molti anni fa, una sorta di riserbo, di esitazione — si chiamava pudore — che non riguardava solo i quattrini, anche la propria faccia e la propria vita?".

 

 

Poi chiosa: "Devono esserci rimasti malissimo, i due, perché non pochi, lamentando il problema degli affitti esorbitanti per chi vorrebbe studiare a Roma o Milano, li hanno presi a male parole. Si consolino. Molti, al contrario, li considerano un modello invidiabile. Devono temere, i due fratelli, solamente chi ha un budget superiore al loro". Di certo la riflessione di Serra può alimentare il dibattito su questi golden boys del Frusinate alla ricerca di un posto nel paradiso degli attici. Ma la domanda sorge spontanea: che ci azzecca Giorgia Meloni? E soprattutto: un radical chic come Serra può indignarsi per questi due ragazzi?

 

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