Raoul Bova-Ceretti, altri messaggi-choc: "Sei in un casino, fai il bravo"

di Roberto Tortoramartedì 29 luglio 2025
Raoul Bova-Ceretti, altri messaggi-choc: "Sei in un casino, fai il bravo"
3' di lettura

Un ricatto sessuale in piena regola, con intercettazioni di una sim spagnola e un’indagine per tentata estorsione aperta dalla Procura di Roma. È ciò che avrebbe vissuto nelle ultime settimane Raoul Bova, ora al centro di un caso mediatico che ha travolto inevitabilmente anche la sua famiglia. Tra i messaggi che l’attore e il ricattatore si sarebbero scambiati c’è questo passaggio in cui l’estorsore gli dice: 
- “Non è che voglio estorcerti dei soldi”. 
- Bova risponde. “A me sembra proprio così”. 

L’uomo che tiene sotto scacco “Don Matteo” fa capire che, se non riceverà risposte concrete, diffonderà i messaggi tra lui e la modella Martina Ceretti e infatti dice: “Capisci che, se tutto questo diventa pubblico, e quindi lunedì arriva a Falsissimo (rubrica di Fabrizio Corona su YouTube, ndr) è un problema?”. 
- Raoul cerca di approfondire: “Che vuoi dire?”. 
- L’altro replica: "Voglio dire che la stiamo tirando troppo per le lunghe. Stiamo cercando di venirti incontro”.
- “Venirmi incontro? Cosa significa?”
- “Anche solo aiutarmi a smontare Corona e far sì che non pubblichi tutto ciò lunedì. Poi se vuoi essere gentile sta a te. Questo è materiale pesante nelle mani di Fabrizio, diventa una puntata. E te lo giuro, sono già in contatto con lui”.

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Raoul Bova, allora, cerca di sminuire l’accaduto: “Io non sono più in una relazione da tempo, quindi non è una cosa che crea disastro”. L’interlocutore, però, non cede: “Eh ma sai, diventa un casino…”. Stavolta, allora, prova Bova a intimidire il suo ricattatore: “È un reato quello che stai facendo e io non cedo a nessun ricatto”. Ora è tutto in mano alla pm Eliana Dolce, perché, come noto, le chat personali tra Raoul Bova e la modella sono apparse il 25 Luglio su Falsissimo, subito dopo la polizia postale ha perquisito sia Martina Ceretti, sia il pr Federico Monzino sia Fabrizio Corona, anche se nessuno dei tre è ancora indagato. Monzino ha ammesso le sue colpe: “Ho inviato tutto io a Corona. Martina aveva mandato il materiale pochi secondi prima sul mio telefono e poi mi aveva dato il consenso di inoltrarglielo. Pensava che condividere quelle chat potesse aiutarla a ottenere visibilità”. Poi, però, il cambio di rotta: “Martina ha iniziato a capire che la situazione le stava sfuggendo di mano. Mi ha chiesto di fermare tutto. Ha chiesto anche lei a Corona di non far uscire nulla. A lui non è fregato e ha pubblicato di sua iniziativa, fuori da ogni controllo”.

Corona, dal canto suo, si smarca: “Il consenso me lo hanno dato loro. Il problema successivo qual è stato? Sotto l’effetto di sostanze, Monzino e Ceretti hanno contattato Bova per chiedergli dei soldi in cambio della mancata pubblicazione, all’interno di Falsissimo. Il tutto è avvenuto totalmente a nostra insaputa”. Tra i tre, l’unico deferito alla procura è Monzino, perché in possesso del materiale e autore del passaggio a Corona. Bova, intanto, si è già rivolto in sede civile ai suoi avvocati, per contestare anche Ryanair e il Napoli. Entrambi, infatti, hanno usato espressioni tratte dai suoi messaggi a scopo ironico e promozionale.

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