Rocky Balboa è Filadelfia e Filadelfia è Rocky Balboa. Chi visita la città lo sa e per chi ci vive è motivo di vanto. Stadi fatto che Sylvester Stallone la statua omaggio al mitico pugile da lui interpretato è stato costretto a “farsela” da solo. Per cui ora, legittimamente, la rivuole indietro. Poco importa che sia ormai uno dei simboli più riconosciuti nella metropoli della Pennsylvania. L'attore che ha trasformato un pugile immaginario in un'icona planetaria, ha bussato alla porta del municipio chiedendo indietro la sua statua. Proprio quella in bronzo che da anni sorveglia turisti e nostalgici ai piedi della scalinata del Museum of Art, ormai meta di pellegrinaggio per chiunque abbia corso almeno una volta su quei gradini mimando proprio l'allenamento del campione. Nessun litigio pubblico, nessun contratto scaduto, solo un desiderata di Stallone.
Capricci da stella? E chi lo sa. Ciò che più fa sorridere, però, è la prontezza con cui l'amministrazione di Filadelfia ha affrontato il sopravvenuto nodo che (almeno a giudicare da lontano) sembrerebbe quantomeno impronosticabile. Il comune, infatti, ha subito optato per trasformare la domanda in un'occasione e ha risposto all'attore: «Restituiamo la statua, ma in cambio prendiamocene un'altra». Del resto Rocky ce l'hanno in triplice copia. Già, perché lo scultore A. Thomas Schomberg, nel lontano 1980, realizzò tre versioni del celebre pugile. Anche la seconda, però, è stata comprata da Stallone a un'asta qualche anno fa ed è quella che campeggia oggi in cima ai gradini più famosi d'America, installata per il RockyFest nel 2024 e mai più spostata. Il comune di Philadelphia che- evidentemente e fuor di battuta era semplicemente pronto alla stramba ma non irrealistica evenienza (tanto che si sta concretizzando) - ha pensato quindi di proporre uno scambio che renda tutti felici e contenti. Silvestro con la sua statua originale e il Comune con quella che domina dall'alto, giudicata più adatta a rappresentare lo spirito cittadino.
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In attesa del mese davvero di fuoco per il cinema (quello che abbraccia le festività natalizie e l’inizio d...Il museo cittadino, il sindaco e gli uffici culturali non hanno esitato a sostenere il progetto. Rocky, come detto, è ormai più di un personaggio: è marketing, turismo, identità civica. E con la grande mostra dedicata ai cinquant'anni della saga alle porte, quale migliore occasione per trasformare una disputa anche in una forma di pubblicità per l'evento? «Rocky è nel nostro Dna», ha ribadito lo scultore Schomberg, il cui terzo bronzo dedicato al pugile cinematografico si fa notare all'aeroporto ad accogliere e salutare il viavai quotidiano di persone che approda in Pennsylvania. Si spera con intenzioni migliori dal prendere a pugni qualcuno (o portare via una statua come souvenir). Un lusso concesso solo a colui che a Rocky ha prestato il volto e il bronzo originale.




