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Striscia la notizia, impronte digitali e riconoscimento facciale: il pericolo nascosto nel telefonino

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Negli ultimi tempi sempre più supporti tecnologici danno la possibilità di utilizzare impronte digitali o riconoscimento facciale per accedere al telefono, invece di di utilizzare la cara vecchia password. Marco Camisani Calzolari, inviato di Striscia la Notizia, ha spiegato perché spesso questi sistemi non sono poi così sicuri: "Dobbiamo stare attenti a usare le nostre impronte digitali o la faccia per accedere al nostro smartphone. Questo per un motivo molto semplice: se ci rubano i dati della password, li possiamo cambiare. Se ci rubano i dati delle dita o della faccia, no".

 

 

 

Calzolari ha sottolineato, infatti, che ogni giorno almeno un database di qualche azienda, con nomi utenti e password, viene rubato e poi messo sul dark web. "Sono quasi 28 milioni le persone i cui dati biometrici sono diventati facilmente riproducibili per accedere ai vari sistemi  - ha affermato l'inviato del tg satirico -. Quando ti rubano le chiavi di casa, sai che c'è qualcuno in giro che potrebbe entrare facilmente a casa tua, è per questo che si cambia il lucchetto. Ma cambiare dita e occhi non è così semplice". Tant'è che persino Facebook ha appena deciso di disattivare il riconoscimento facciale, quel sistema che permetteva di suggerire le persone da taggare nelle foto.

 

 

 

Per far comprendere meglio il concetto, Calzolari ha fatto un esempio: "Pensate che i talebani in Afghanistan hanno avuto accesso ai dispositivi biometrici dei militari americani, che contengono i dati di identificazione univoca delle varie persone, come scansione dell'iride, impronte digitali e altre informazioni anagrafiche". Infine l'appello: "Ogni volta che ci chiedono di usare i nostri dati biometrici, quindi, deve scattarci un campanello d'allarme nel cervello".



Qui il servizio di Striscia la Notizia su impronte digitali e riconoscimento facciale 

 

 

 

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