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Rai, palinsesto rosso spinto: spunta anche "Lotta Continua", la sinistra spopola

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Alessandro Gonzato
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Uomini che si travestono da donne, ancora più approfondimenti e talk di sinistra, documentari da pugno chiuso. Et voilà i nuovi palinsesti Rai presentati ieri a Milano dall'amministratore delegato Carlo Fuortes. Tanto arcobaleno, pochi fuoriclasse dell'informazione (Bruno Vespa), e molto rosso. 
Partiamo dalla «grande serata di spettacolo e inclusività» che andrà in onda da novembre a dicembre in prima serata su Rai 2 dal titolo Non sono una signora: «Anche in Rai», riportiamo pari pari dal sito, «si alza il sipario sull'arte performativa delle Drag Queen: personaggi noti in vari ambiti si metteranno in gioco rendendosi irriconoscibili, aiutati da un team di esperti del make up e dello styling. A giudicarli ci sarà un gruppo di Drag professioniste, mentre un panel (sic) di opinionisti proverà a indovinare chi è il personaggio che si esibisce. La Drag vincitrice di ogni puntata», attenzione, tensione alle stelle, «arriverà direttamente alla finale, mentre alle altre non resterà che svelarsi e raccontare il proprio percorso di trasformazione».

 

 

Non è ancora noto il conduttore, al contrario di Marco Damilano, l'ex direttore dell'Espresso ospite quasi fisso di DiMartedì, Tagadà (La7, roccaforti del «dagli al centrodestra») e di Agorà (Rai3) che da lunedì a venerdì alle 20.35 commenterà il fatto del giorno nel suo Il cavallo e la torre, e che sulla terza rete si sovrapporrà al telegiornale di Rai2, tra gli ultimi baluardi dell'informazione pubblica non monopolizzata dalla sinistra. «Damilano è un professionista straordinario», ha detto Fuortes tentando di stoppare le polemiche visto che il giornalista non è in organico Rai e dunque sarà un ulteriore lauto esborso per l'azienda già finanziata coi nostri soldi. «Avevamo in mente una striscia di 10 minuti», ha spiegato Fuortes, «e abbiamo ritenuto che fosse il più adeguato ad assolvere a questo difficile compito. Quando si fa servizio pubblico bisogna pensare alla qualità, non perché internamente non si trovi la qualità, ma penso di debba allargare la platea di voci».

QUESTIONE DI QUALITÀ - Quindi in Rai non c'è abbastanza qualità? #Cartabianca di Bianca Berlinguer (il martedì alle 21.20 su Rai3) continuerà a essere tra le colonne portanti di viale Mazzini.
Doppia presenza per Lucia Annunziata che la domenica alle 14.30, sempre su Rai3, proseguirà nella conduzione di Mezz' ora in più e raddoppierà con Mezz' ora in più il mondo che verrà, «dove il racconto politico, economico e culturale si allarga, focalizzando l'attenzione sullo scenario internazionale». Dicevamo di Agorà, altro punto fermo di Rai3: in conduzione tornerà Monica Giandotti, che viene dalla scuola di Michele Santoro.

 

 

Sulla piattaforma Raiplay sarà disponibile la docu-serie firmata Aldo Cazzullo Lotta Continua. Impegnato nei documentari anche Walter Veltroni. Da verificare la linea della new-entry Ilaria D'Amico in Che c'è di nuovo (Rai2). L'icona gay Drusilla Foer (Gianluca Gori) proseguirà con l'Almanacco del giorno dopo, con buona pace di chi ancora fischietta il motivetto ripensando alla conduzione di Paola Perissi, Maria Giovanna Elmi, Pepi Franzelin e Nicoletta Orsomando. Altri tempi, altra televisione, altra Rai. Sigfrido Ranucci è riconfermatissimo al timone di Report nonostante mesi di polemiche legate a pre sunti taroccamenti di video e quant' altro. Fazio con il suo Che tempo che fa continuerà a essere l'ariete anti Berlusconi-Meloni-Salvini (in rigoroso ordine alfabetico) e la voce narrante del finto buonismo di centrosinistra, una lunga maratona che porterà alle elezioni politiche della prossima primavera. «Si tratta di una programmazione nuova», ha sottolineato Fuortes, «basata su una struttura che guarda al futuro in una società in profonda trasformazione. Davanti a noi c'è un cambiamento paragonabile solo a quanto avvenne negli anni '50 e '60 quando gli italiani grazie alla Rai si riconobbero davanti a un'idea di Paese condivisa». Gira una battuta: Rai, di rosso di più. 

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