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Fabio Fazio: "Come mi hanno usato", dopo l'addio fa il martire

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Fabio Fazio ha parlato dell’imminente addio alla Rai, con conseguente passaggio a Discovery. “Nessun vittimismo e nessun martirologio”, ha esordito nella rubrica su Oggi. Il settimanale ha anticipato alcuni estratti del testo di Fazio, che sarà disponibile in edicola giovedì 18 maggio. “Continuerò il mio lavoro altrove - ha spiegato - e come ogni inizio sarà un’opportunità per inventare cose nuove e nel tempo tentare nuove strade”. 

Pur non volendo fare la vittima, Fazio si è comunque tolto qualche sassolino dalle scarpe: “La politica tutta si sente legittimata dal risultato elettorale a comportarsi da proprietaria nei confronti della cosa pubblica con pochi riguardi per il bene comune e con una strabordante ingordigia. E non solo per quel che riguarda la televisione”. Inoltre il conduttore ha raccontato che negli anni ha sperimentato sulla sua pelle cosa vuol dire essere adoperato come terreno di scontro: “La sensazione di essere merce pericolosa e non una risorsa della propria azienda non è gradevole”. 

“Il mio lavoro - ha aggiunto Fazio - consiste nel fare televisione e non nel cercare un faticoso equilibrio con questo o quell’esponente politico a cui chiedere aiuto. Per fortuna non frequento nessuno e incontro Ministri ed esponenti di partito esclusivamente nello spazio pubblico della trasmissione che conduco. L’essere un irriducibile provinciale è sempre stata una salvezza. Non sentirete mai una mia parola scortese nei confronti della Rai - ha chiosato - che è parte integrante della mia vita”.

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