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Giuseppe Conte, Andrea Scanzi: "Dopo il voto", il piano per annullare Schlein

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Andrea Scanzi, giornalista de Il Fatto Quotidiano, è stato ospite di Otto e mezzo, il programma di approfondimento politico di La7 condotto da Lilli Gruber. Il tema al centro del dibattito è ancora una volta l'immigrazione. Nella giornata di ieri, mercoledì 20 settembre, il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte è infatti sbarcato sull'isola di Lampedusa per attaccare le politiche migratorie adottate dal governo Meloni, ma anche lo stesso Partito democratico.

Il giornalista del Fatto, incalzato dalle domande della Gruber, ha proposto un'interessante chiave di lettura sul futuro posizionamento politico del Movimento Cinque Stelle rispetto al Partito democratico. "Non sono alleati e non lo saranno fino alle elezioni nazionali del 2027. - spiega Scanzi - Siamo in perenne campagna elettorale. Alle prossime elezioni europee il M5S spera di arrivare davanti al Pd per dettare la linea in questa eventuale alleanza. Se il partito di Giuseppe Conte - aggiunge il giornaliste - fa le stesse cose di Elly Schlein, non c'è nessun motivo per votare i Cinque Stelle".

 

Guarda qui il video dell'intervento di Andrea Scanzi a Otto e mezzo

 

Ma, secondo Scanzi, ci sarebbe un'altra motivazione alla base delle parole di Conte. "I Cinque Stelle non sono mai stati così contigui al Pd sulla politica migratoria. I decreti sicurezza 1 e 2 li ha fatti il primo governo Conte. Poi è vero che il leader dei Cinque Stelle li ha rinnegati in ogni contesto. Ma li ha fatti lui. Non credo che Conte la pensi come Matteo Salvini, ma neanche come la Schlein", conclude il giornalista.

 

 

 

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