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Che tempo che fa, Fabio Fazio: "Non so a quanti fa piacere", surreale risposta a Tajani

Roberto Tortora
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Forse sognava di togliersi un sassolino dalla scarpa da molto tempo o forse è semplice casualità, sta di fatto che l’ospitata del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al programma di Fabio Fazio, Che Tempo Che Fa, è stata un’occasione per ritornare sulla questione dell’estate: l’addio del conduttore ligure e di tutto il carrozzone del suo programma alla Rai e l’approdo sul Nove.

Alla conclusione dell’intervista, Tajani rivolge parole al miele a Fazio: “Le faccio i complimenti per la trasmissione che, vedo, ha ascolti molto alti. Quindi, vuol dire che da un punto di vista giornalistico lavorate bene. Permettete di dirlo a un vecchio giornalista e, quindi, complimenti". Invece di incassare cotanta cortesia e basta, Fabio Fazio coglie la palla al balzo per lanciare l’ennesima frecciatina al governo: “Beh, mi fa molto piacere. Non so a quanti altri farà piacere, ma a me molto. Grazie”. Ogni riferimento a Matteo Salvini, per esempio, non è del tutto casuale.

 

Per fortuna, l’ospitata di Tajani non si è ridotta solo a questo, anzi, in questo momento così delicato per l’Europa e il Medio Oriente si è discusso molto sul da farsi. Secondo il capo della Farnesina “le condizioni per le pause umanitarie sono da costruire, bisogna convincere da una parte Israele e dall’altra Hamas a interrompere per qualche ora il conflitto per permettere di far arrivare aiuti umanitari e ai civili di uscire dalle zone di combattimento”.

Tajani poi ribadisce che "l’Anp è l’interlocutore giusto con cui provare a costruire una democrazia in Palestina una volta conclusa la guerra. Ci riuniremo a Parigi nei giorni 9 e 10 (novembre, ndr) per discutere degli aiuti da dare alla popolazione civile, che non ha nulla a che fare con Hamas. È un’organizzazione criminale di terroristi che combatte contro lo Stato di Israele in modo criminale”. Poi Tajani conclude così: “L’altro giorno abbiamo mandato un messaggio a Hezbollah, di tenere la situazione sotto controllo senza fare dichiarazioni di guerra a Israele. Come Italia ci siamo detti disponibili a curare i palestinesi usciti dalla Striscia di Gaza, non i terroristi ovviamente, ma le vittime civili, negli ospedali del nostro Paese".

 

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