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Gerry Scotti scoppia a piangere a Mattino 5

Claudio Brigliadori
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«Uno degli oggetti di cui ho raccontato con viva commozione è quella calamita che i nostri genitori mettevano in macchina sul cruscotto. Mio papà aveva una mia fotina da una parte e mia mamma dall’altra. Quell’oggetto lì l’ha spostato di macchina in macchina finché è stato vivo».

Il viaggio a ritroso di Gerry Scotti nella sua vita e nei suoi ricordi è segnato da tante piccole Madeleine, “frame” di vita quotidiana banali eppure così fondamentali. Il conduttore di Caduta Libera presenta il suo libro autobiografico Che cosa vi siete persi in studio da Federica Panicucci a Mattino 5, su Canale 5, e tra un sorriso e una battuta ci scappa pure una lacrimuccia. Accade quando rivela come Adriano Celentano, suo compagno di quartiere negli anni dell’infanzia spesi tra Corvetto e Maggiolina, due quartieri popolari di Milano, ogni domenica mattina passava dalle giostre fuori dalla sua parrocchia per andare poi in chiesa. Finita la messa, il mitico interprete di Azzurro era solito fare un gesto.

 

«Quando usciva per andare a casa doveva girarsi da una parte, e invece guardava sempre dalla parte opposta perché c’era Via Gluck», nostalgia fatta canzone. Scotti cede al pianto e la Panicucci lo prende simpaticamente in giro: «Vedi che il libro fa commuovere? Te l’ho detto...». «Non è Celentano che mi fa commuovere - precisa il re dei quiz -. È che tutti noi abbiamo avuto una via Gluck nella vita, è quello».

Guarda il video di Gerry Scotti a Mattino 5

La vecchia Milano con il cuore in mano, il trasloco a 12 anni dalla periferia sud a quella nord («Come passare da Catanzaro a Bolzano, non conoscevo da solo ma dopo 10 giorni ero già pieno di quelli che ancora oggi sono i miei amici»), il Molleggiato, mamma e papà. «Avrei dovuto rifare il libro almeno 10 volte», allarga le braccia pensando agli aneddoti mancanti. «Magari ne scriverò un altro».

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