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Le Iene, la verità sul massacro di Ponticelli. Conte: "Elementi raccapriccianti"

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Questa sera, martedì 30 gennaio, in prima serata su Italia 1, va in onda l’inchiesta di Giulio Golia e Francesca Di Stefano sul massacro di Ponticelli.  Condannati per la terribile storia di due bambine seviziate, violentate e uccise nel 1983 a Napoli, Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo, potrebbero essere vittime di uno dei più clamorosi errori giudiziari della storia italiana. Un caso questo che ha attirato anche l’attenzione della Commissione Parlamentare Antimafia che, nella scorsa legislatura, ha sollevato parecchi dubbi sulle indagini svolte, portandola a ritenere che sulla vicenda potrebbe essere calata l’ombra della criminalità organizzata.

L’inviato ha incontrato Andrea Fusinato, ex collaboratore di giustizia calabrese, che sostiene di aver incontrato in carcere il pentito Mario Incarnato che avrebbe fatto rivelazioni importanti sul caso Ponticelli. Tra queste, Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo sarebbero stati indicati da Incarnato come esecutori del massacro, in cambio dello ‘status di collaboratore di giustizia’. Golia, dopo mesi di ricerche, è riuscito a raccogliere anche le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Mario Incarnato e questa sera andranno in onda in esclusiva le sue parole.

Inoltre, davanti alle telecamere de Le Iene e in presenza dei tre accusati, Giuseppe Conte ha dichiarato: “Gli elementi che avevate presentato nella vostra inchiesta appaiono raccapriccianti quindi ce la metteremo tutta per dare un nuovo impulso alla Commissione Antimafia. Mi farebbe davvero piacere venire a quel giorno in cui potrete dire pubblicamente ecco qua, questa è la nostra fedina (penale ndr)”. Intanto, dopo i servizi di Golia, la procura di Napoli ha acquisito tutto il materiale e ha aperto una nuova indagine con la speranza dopo quarant’anni di poter avere nuovi aggiornamenti.

I fatti: Quaranta anni fa Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, due bambine di 7 e 10 anni, furono violentate, torturate, uccise, e infine date alle fiamme. Un delitto efferato e brutale, che sconvolse non solo Napoli ma l’Italia intera, e che, dopo due mesi di indagini e tre anni di processi, condannò all’ergastolo Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo. I tre, appena maggiorenni all’epoca dei fatti, sostennero dal primo momento di essere innocenti. Oggi, dopo aver scontato la pena, continuano a dichiararsi vittime di quello che potrebbe essere uno dei più clamorosi errori giudiziari del nostro paese.

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