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Paolo Mieli smonta Serracchiani: "Fascismo e Putin? No, non le credo"

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Si parla di proteste, studenti e manganelli da Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, nella puntata del 4 marzo e Debora Serracchiani del Pd attacca: "Ci sono stati dei silenzi pesanti rispetto ai fatti di Pisa. È dovuto intervenire anche il presidente della Repubblica, qualcosa non ha funzionato, poi la narrazione è cambiata". Prosegue la dem: "Le immagini sono chiare, io ho rispetto delle forze dell'ordine. Ma se c'è stato uso di violenza va condannato. Concordiamo che reagire a uno sputo con una manganellata è sproporzionato?", afferma la dem. 

Quindi la Serracchiani rivendica quanto detto dai leader socialisti europei alla Nuvola di Fuksas. "Siamo tutti consapevoli che il rischio Genova esiste da una parte e dall'altra", ribatte Paolo Mieli che è in studio: ma è pericoloso "cavalcare certe polemiche". 

 

 

"Le persone che sono venute a Roma hanno parlato di quello che vedono", ribatte Serracchiani in riferimento ai leader della sinistra europea, "hanno visto le immagini di Acca Larentia e i rigurgiti fascisti. Visto da fuori colpisce".

Ma lo storico ed ex direttore de Il Corriere della Sera la gela: "Non le credo, non credo che mentre c'è Putin che invade l'Ucraina uno guarda che in Italia c'è Acca Larentia". Non si può sempre pensare all'allarme fascismo come unica è la stoccata di Mieli.

Insomma, sembra che il presunto allarme fascismo sia l'unica, anche qui presunta, idea della sinistra pure in Europa.  

 

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