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DiMartedì, Luttwak spiana "il giovane Di Battista"

di Claudio Brigliadorivenerdì 19 settembre 2025
DiMartedì, Luttwak spiana "il giovane Di Battista"

(La7 DiMartedì)

2' di lettura

Dalla Palestina all’omicidio di Charlie Kirk, non si può certo dire che manchino numeri d’effetto nel grande circo Floris su La7. E così per la gioia del pubblico ecco sfilare saltimbanchi, trapezisti senza rete e domatori di giaguari.

Prima esibizione, il duetto tra Edward Luttwak, politologo e stratega, e Alessandro Di Battista, ex deputato M5s. «Voi siete in Italia e avete l’Ucraina a due passi- fa notare Luttwak, caustico e provocatorio come sempre -, allora perché il giovane Di Battista non ha fatto come ho fatto io quand’ero giovane e sono andato a combattere come volontario in Israele? Se lui crede alla libertà, alla pace e ai bambini deve farsi volontario e andare in Ucraina a combattere, non stare qui come giovanotto sano a parlare, invece di difendere l’Ucraina facendo il volontario. Tu non puoi fare il volontario con Hamas perché la convivenza con Hamas è un po' difficile. Vai volontario in Ucraina, vai a combattere».

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Dibba non la prende bene. Lo scorso 12 settembre a Roma è esplosa una bomba carta davanti all’ingresso del centro sociale La Strada, con tanto di striscione con la scritta “Di Battista put***a di Hamas” e proprio a questo fa riferimento parlando di «clima d’odio. Da diverso tempo ricevo anche qualche minaccia, però per me sostenere la causa palestinese e combattere un genocidio è fondamentale. Genocidio, lo sa benissimo, si combatte con il diritto internazionale, non è che si prendono questi deliri di Luttwak, si prendono le armi nel 2025 si va a combattere». 

Luttwak contro Di Battista, guarda qui il video di DiMartedì su La7

Altra stella in cartellone è Pier Luigi Bersani, fedele ormai al solo copione che conosce a menadito, l’antimelonismo andante. «Viene in mente Taxi Driver.. Parla a me? Qui siamo fuori come i balconi...», attacca a proposito della premier. «Cattivo gusto parlare di una ipotetica violenza della sinistra in Italia, quando a Gaza c’è una violenza vera addosso a dei poveri disgraziati. Non credo che Netanyahu sia di sinistra. Caro Presidente Meloni, sono Italia e Germania a mettersi di traverso sulla messa in discussione degli accordi di partenariato con Israele. Io la Germania arrivo a capirla, perché ha un complesso che si può comprendere. Non so se la Meloni abbia un complesso anche lei, ma vorrei ricordarle che l’Italia non ha complessi, perché la nostra democrazia è nata dal sangue di chi ha combattuto contro le legislazioni razziali, non abbiamo complessi noi. È una vergogna che noi siamo fermi».

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