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La Pennicanza, Fiorello affonda la sinistra: "Bei democratici... e ora insultatemi pure"

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martedì 9 dicembre 2025
La Pennicanza, Fiorello affonda la sinistra: "Bei democratici... e ora insultatemi pure"

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Nuova puntata de La Pennicanza, il programma di Fiorello e Biggio in onda dal lunedì al venerdì alle 13:45 su Rai Radio2. Fiorello apre con l'attualità: "Oggi è la Giornata mondiale contro la corruzione. E chi ha deciso di festeggiare? Roberto Palumbo, primario del Sant’Eugenio di Roma, arrestato in flagranza mentre intascava una tangente - commenta leggendo un articolo di giornale -. Il bello? È nefrologo, quindi si occupa dei reni: sa fare bene i calcoli. Indovinate un po’ il suo cantante preferito? Tony Reni. Con la canzone 'Quanto quanto quanto'. Le intercettazioni? Paurose, c'è il filmato in cui la mazzetta passa proprio davanti alla telecamera. Ha già chiesto il numero di telefono di quello che ieri è scappato dalla galera, vuole consigli".

Non mancano le battute sull’attualità televisiva: "Sandokan ieri ha fatto il 27% qualcuno dice sia calato, ma era l’Immacolata. Il 15 risalirà, sono sicuro. Ma l’importante era battere Mediaset, oggi nemmeno rilevata dagli ascolti, stranissimo". Lo showman lancia anche un appello a Luca Bernabei, produttore della serie: "Fai ‘Orzowei’, mi propongo per fare l'attore protagonista". Arriva poi una chiamata surreale dal Vaticano: a parlare è proprio Papa Leone, con tono estremamente lento. “Oggi Zelensky è venuto in visita a Castel Gandolfo - rivela il finto pontefice -. Ha chiesto armi anche a noi. Daremo loro 20 alabarde, quelle delle Guardie Svizzere. E poi volevo invitare il vostro showman a cantare qui, come ha fatto Bublé vorrei che cantasse ‘Batticuore dolce amore…".

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Lo sguardo dello showman non risparmia nemmeno la politica: “Ad Atreju ieri c'è stato il confronto tra Fini e Rutelli, sembravano nel film 'Cocoon', tra bagni in piscina e confronto tra bozzoli. La Meloni ha aggiunto: 'Fini? È una vecchia fiamma…'”. Fiorello poi ha concluso con un appello più serio: "Mi schiero con Facchinetti: da quando è uscito che sarebbe andato ad Atreju, ha ricevuto un sacco di insulti, questo non succede con gli eventi di sinistra. Amici della sinistra - e questo vale anche per quanto accaduto a 'Più libri più liberi' - non dovevate mettervi lì davanti e cantare 'Bella Ciao', avreste dovuto applaudire, dimostrare apertura, dare spazio anche e addirittura agli estremisti. Così avreste mostrato davvero di essere democratici. E ora, insultatemi pure", conclude scherzando.

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