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Giorgio Terruzzi seppellisce la Ferrari: "Sarà un anno nero, materia prima scarsa". Gli imbarazzi di Binotto e Leclerc

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"Materia prima scarsa". Giorgio Terruzzi è forse il giornalista sportivo più competente in materia di Formula 1. Faccia e voce storica di Mediaset, analizza in maniera impietosa il "dramma" tecnico della Ferrari, uscita dal Gp d'Ungheria doppiata e umiliata dalle Mercedes e con l'unico appiglio del sesto posto di un redivivo Vettel. "Troppo poco per un bilancio modestissimo dopo le prime tre gare", spiega sul Corriere della Sera, a fronte di "una Mercedes imbarazzante per perfezione tecnica". E imbarazzante lo è stato un po' anche Leclerc, fuori dai punti, "mai a proprio agio in qualifica, battuto da un compagno che dovrebbe mettere dietro".

 

 

 

Forse, suggerisce Terruzzi, al giovane monegasco "manca ancora esperienza per scovare su ogni pista l'assetto perfetto, cosa che ha contribuito a sbagliare la scelta delle gomme non appena si è asciugato l'asfalto di Budapest". Il problema perà è la materia prima, cioè la macchina: "I malanni della SF1000 sembrano inguaribili sul breve. Mattia Binotto ha sempre difeso i suoi uomini. Gli spetta e gli fa onore, ma forse è il caso di intervenire su un gruppo di tecnici iperprotetto ma in difficoltà nel momento di cambiare rotta e passo a fronte di dati deficitari". Niente ribaltoni, però, e quindi niente teste rotolanti (da Binotto in giù), perché "serve tempo, lucidità e competenza per alzare una qualità che manca e che, purtroppo mancherà. Dispiace dirlo ma questo sarà un anno più nero che rosso". 

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