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Juve, che flop col Porto: erroracci e ko, finisce 2-1. Ma il gol di Chiesa...

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 Il solito mal d'Europa. Una Juve troppo brutta per essere vera esce sconfitta per 2-1 in casa del Porto, nell'andata degli ottavi di finale di Champions League. I gol di Taremi e Marega segnati all'albore dei due tempi condannano una squadra bianconera molle, deconcentrata e a tratti imbarazzante. Soltanto l'ottavo gol stagionale di Chiesa nel finale tiene aperta la qualificazione, ma per il terzo anno di fila la Juve stecca l'andata degli ottavi in modo inspiegabile. Nel ritorno del 9 marzo a Torino, la squadra di Pirlo sarà chiamata a ribaltare il risultato con una prestazione di ben altro spessore. Soprattutto servirà un altro Cristiano Ronaldo, quello vero. Non quello visto, anzi non visto, questa sera. Il portoghese di fatto non tocca palla e solo in pieno recupero si fa vedere quando reclama un rigore per un fallo di Mbemba. Sicuramente non ci sarà Danilo che ammonito salterà il ritorno perchè diffidato. Non solo, nel corso della gara Pirlo ha perso per infortunio Chiellini e nel finale anche De Ligt sembra si sia fatto male. Per la serie piove sul bagnato.

Confermate le indicazioni della vigilia, Pirlo schiera Kulusevski in attacco al fianco di Ronaldo con Morata in panchina. Nel 4-4-2 bianconero giocano anche De Ligt al fianco di Chiellini con Bonucci in panchina acciaccato. Sulle fasce spazio a Danilo e Alex Sandro. A metà campo Chiesa a destra, Rabiot e Bentancur centrali con McKennie nelle vesti di trequartista. Nel Porto, l'ex laziale Conceicao schiera un modulo speculare con la coppia d'attacco formata da Marega e dall'iraniano Taremi. Da segnalare in panchina la presenza di un altro ex laziale, l'attaccante brasiliano Felipe Anderson.

Inizio shock per la Juve, sotto di un gol dopo appena 1' per un clamoroso pasticcio della coppia Bentancur-Szczesny: il mediano uruguaiano sbaglia un retropassaggio per il portiere polacco, che nel rinviare calcia addosso a Taremi con la palla che termina in rete. La squadra bianconera accusa il colpo e fatica a reagire con efficacia, i portoghesi si difendono con ordine e senza concedere spazi raddoppiando e a volta anche triplicando il portatore di palla. La Juve sbanda e sull'ennesima palla persa in fase di costruzione concede al Porto un'altra buona occasione con Oliveira. Inoltre dopo poco più di mezzora si fa male Chiellini, Pirlo è costretto a mandare in campo Demiral. E' proprio del centrale turco il primo tiro in porta dei bianconeri, un colpo di testa debole e centrale su punizione dalla trequarti. Ma siamo quasi al 40'. Nel finale di tempo ci prova anche Rabiot in rovesciata, Marchesín devia in angolo con un intervento in tuffo più per i fotografi che per reale difficoltà.

Come nel primo tempo, anche nella ripresa la Juve sbaglia l'approccio e complice un atteggiamento troppo molle consente al Porto di segnare il raddoppio con Marega al 46'. Il secondo schiaffo scuote la squadra di Pirlo, che si riversa in avanti alla ricerca di un gol per riaprire il discorso qualificazione. Un incursione di Kulusevski viene sventata in uscita da Marchésin in collaborazione con Otavio. La Juve però si scopre e rischia di capitolare ancora, quando Oliveira si presenta tutto solo davanti a Szczesny che riscatta l'errore del primo tempo deviando in angolo. Dopo poco più di un'ora Pirlo si gioca la carta Morata al posto di un opaco McKennie, replica Conceicao rinforzando la mediana con Grujic per Marega. Non trovando spazi in area, la Juve ci prova con il tiro da fuori ma la mira di Bentancur, Danilo e Morata non è precisa. Il più vivo è Chiesa, che ci prova di sinistro da centro area ma Marchésin respinge. L'ex Fiorentina è l'unico ad impensierire il Porto con le sue accelerazioni e non a caso è lui ad accorciare le distanze all''83' con un destro da centro area su assist da sinistra di Rabiot. Una rete fondamentale, che tiene vive le speranze bianconere in vista della gara di ritorno. Per passare il turno, però, a Torino servirà ben altra Juve. Anzi, servirà la Juve.

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