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Jacques Villeneuve mette in guardia Charles Leclerc: "Chi studia per dargli fastidio". Il vero pericolo è in casa

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Per festeggiare il 50esimo compleanno di Jacques Villeneuve, campione del mondo e figlio dell'indimenticabile Gilles, il Corriere della Sera è andato a intervistarlo. Per lui l'età "è un numero. Invecchiare non è un problema". Vincitore a Indianapolis e campione in F1, Villeneuve sembra aver raggiunto tutto quello che voleva, ma: "mi manca Le Mans. Con quella avrei avuto la Tripla Corona, ci è riuscito solo Graham Hill" racconta l'ex pilota e riguardo al legame con il padre aggiunge di essersi levato l'etichetta di "figlio di Gilles" con il passare degli anni: "Prima con il successo a Indy, ma soprattutto con quello in F1. Finalmente hanno iniziato a vedere due persone, prima ne vedevano una sola".

 

 

L'eredità raccolta dal padre non lasciava presagire una carriera facile per Jacques. "Il problema non era essere considerato il figlio di Gilles, ne andavo fiero" prosegue " Il problema era che si arrabbiavano quando dicevo che non correvo per continuare il sogno di mio padre. Così ho deciso di non parlarne più, perché era diventato impossibile dire la verità... Papà mi ha fatto conoscere le corse, ma correvo perché lo volevo io non per proseguire ciò che si era interrotto". 

 

 

Villeneuve spende anche qualche parola riguardo al suo avversario storico Michael Schumacher: "Come a scuola, c'è sempre qualcuno con cui non andrai mai d'accordo. Era uno scontro fra lupi, lui era il lupo più forte. Da battere". Il canadese confida anche qualche retroscena sulla sua famiglia, in particolare riguardo ai suoi quattro figli: "Studiano, a nessuno piacciono le macchine. Mi vedono come telecronista, non come un pilota". E il Mondiale di F1 di quest'anno? "Tirato" risponde Villeneuve "La Red Bull ha una gran macchina, ma è abituata a stare davanti e si è fatta sorprendere in Bahrein, avevano la vittoria in tasca e sono riusciti a perdere. Anche Verstappen ha una pressione diversa, non può sbagliare... La Ferrari meglio dell'anno scorso" dice il canadese. Infine su Charles Leclerc: "Per Charles il vero pericolo è Sainz, perché Carlos non è mai stato in una squadra così importante: si è costruito nel tempo, arriva con grinta ed esperienza, è abituato a confrontarsi con compagni veloci. È freddo, studia, può dare molto fastidio a Charles".

 

 

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