Tarcisio Burgnich, addio a un mito. Morto a 82 anni l'eroe della Grande Inter e di Italia-Germania del 1970

mercoledì 26 maggio 2021
Tarcisio Burgnich, addio a un mito. Morto a 82 anni l'eroe della Grande Inter e di Italia-Germania del 1970
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È un lutto che scuote nuovamente il mondo del calcio: scomparso all'età di 82 anni Tarcisio Burgnich, storica bandiera dell'Inter e della Nazionale. Soprannominato la "roccia" da Armando Picchi, compagno di battaglie in nerazzurro e in Nazionale, Burgnich è stato colto da un malore negli scorsi giorni e nelle primissime ore di mercoledì 26 maggio 2021 si è infine spento. Considerato uno dei difensori centrali più forti di tutti i tempi, Brugnich in carriera ha giocato praticamente in ogni parte del campo: nel ruolo di libero, terzino, ma soprattutto stopper, per le sue vigorose qualità fisiche. 

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Ha vinto tutto quello che poteva vincere: Prima lo scudetto nel 1961 con la Juventus e poi l'incredibile dominio in nerazzurro, dove con Helenio Herrera in panchina, Burgnich e compagni hanno portato a casa 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Con la Nazionale azzurra fu protagonista assoluto dell'unico Europeo che l'Italia è riuscita ad alzare al cielo. Il trofeo è arrivato nel 1968 in seguito alla doppia finale contro la Jugoslavia disputatasi a Roma. Protagonista indiscusso anche del Mondiale 1970, perso in finale dall'Italia contro un Brasile composto da "alieni". Celebre l'immagine di Pelè che vola in cielo, sotto lo stupore del suo marcatore Burgnich.

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L'episodio diede vita a una citazione, ancora adesso ampiamente ricordata dagli appassionati di calcio: "È fatto di carne ed ossa come tutti gli altri, mi dicevo prima di quella partita. Sbagliavo" queste le parole che Brugnich dedicò a Pelè. Di quello stesso mondiale si ricorda forse più la semifinale Italia-Germania, vinta dagli Azzurri per 4-3 e dove il goal del momentaneo 2-2 era proprio stato messo a segno dalla "roccia". Burgnich appese poi le scarpe al chiodo, intraprendendo la carriera da allenatore, dove non ebbe tuttavia altrettanta fortuna. Nella notte di questo insolito maggio, Burgnich ha deciso che era arrivato il momento, esalando gli ultimi respiri nella sua casa in Versilia, dove viveva da parecchi anni. 

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