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Euro 2020, Gigio Donnarumma smentisce il cognato sul rigore: un grosso caso in famiglia, cosa proprio non torna

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Più realisti del re. Quando si parla di Gigio Donnarumma, l'Italia si divide in tre: ci sono i milanisti, che si sentono traditi e non riescono a esultare per le paratone del 22enne "ingrato". C'è il resto dei tifosi, in visibilio per la prima vera dimostrazione di forza dell'erede designato di Gigi Buffon (un titolo affibbiatogli ormai da 6 anni). E poi c'è la famiglia di Donnarumma, anzi il "clan", che insieme all'agente del portiere Mino Raiola pare abbia giocato un ruolo determinante prima nel rinnovo a peso d'oro con i rossoneri nel 2017, 6 milioni di euro quando aveva appena 18 anni, e poi nel divorzio chiacchieratissimo di questa estate, prima di Euro 2020, e nell'approdo al Psg a 12 milioni di euro.

 

 

 


Mezza Italia, dopo aver trattenuto per qualche secondo l'esultanza, si è domandata perché Donnarumma non abbia esultato una volta respinto il rigore decisivo del giovane Saka. Anche i suoi compagni fermi al centro del campo, scattati come una molla, hanno dimostrato qualche momento di incertezza guardando chi a bordo campo chi in direzione dell'arbitro, aspettando il segno della fine della partita. Per 5 secondi abbondanti, Gigio ha semplicemente camminato, con passo lento, senza nemmeno un cenno di esultanza per la parata appena effettuata. Massima concentrazione, ha pensato poi qualcuno. Altri avevano intravisto, sbagliando clamorosamente, anche un atteggiamento polemico nei confronti degli avversari e dei tifosi di Wembley. 

 

 

 

 

 

 

Secondo Carmine Paoletti, cognato di Gigio avendone sposato la sorella, la reazione di Donnarumma era invece studiata: "Non ha esultato perché lui rende facile l'impossibile". Come dire: è troppo forte, queste sono bazzecole. A smentirlo è stato però lo stesso Donnarumma, che a bocce ferme ai microfoni di Sky Sport ha rivelato: "Sul rigore non ho esultato perché non avevo capito. Ero già a terra al rigore di Jorginho. Pensavo fosse finita". Insomma, per un attimo avevano tutti, ma proprio tutti perso il conto e la testa. Cognato di Donnarumma compreso.

 

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