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Abel Balbo, dalla Roma alla svolta clamorosa: come campa e com'è oggi, irriconoscibile

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Una "pallonata" al calcio. Abel Balbo, argentino adottato dall'Italia, arrivato 23enne all'Udinese nel 1989 e poi passato da Roma, Parma e Fiorentina, oggi ha 55 anni e dopo il ritiro dal calcio nel 2003 si dedicato a un'azienda agricola di cereali, soia e mais, prima di venderla, ricorda Dagospia. Ma il suo cuore è sempre per la Maggica, con cui ha anche coronato il sogno dello scudetto vinto nel 2001 anche se quasi da spettatore, dopo essere tornato nella Capitale per finire la lunga carriera italiana. 

 

 

 

 

Avvistato in un ristorante romano che annovera tra i suoi clienti anche il neo-tecnico giallorosso Josè Mourinho, Balbo intervistato dal Messaggero parte proprio dallo Special e dal nuovo attaccante romanista, l'inglese Tammy Abraham: "Se lo ha scelto Mourinho è una garanzia. Il tecnico lo ha avuto al Chelsea e ne conosce le potenzialità, quindi è un acquisto sicuramente di valore", spiega Balbo, che di gol (78 con la Roma) se ne intende.

 

 

 

Quella giallorossa "è una maglia pesante, non c’è dubbio. La straordinaria passione dei tifosi ti fa essere sempre sotto esame, si avverte la pressione. Ma gli direi anche che questo è il posto migliore per mettere in mostra il valore e far esplodere il talento. E gli augurerei il meglio, perché se sfonda significa che la Roma andrà forte".

 

 

 

 

Caduta la pregiudiziale sul difficile adattamento degli inglesi al nostro calcio: "Un tempo era così perché il loro campionato era scarso rispetto alla serie A che era il top. Ora il rapporto si è rovesciato: in Premier League ci sono ritmi e qualità altissimi, non c’è tempo per pensare. Chi viene da lì, chiunque, qui ora fa un figurone da fenomeno".

 

 

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