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Max Allegri "uomo con le mani in tasca". La Juve vince ma il mister va a processo. Voce clamorosa: "Una bella vacanza..."

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La Juventus vince, ma Max Allegri resta sotto processo. Anzi, se possibile il successo "di corto muso" contro la Fiorentina con gol nel recupero di Cuadrado ingigantisce le pecche e le carenze dei bianconeri. Secondo Tony Damascelli, editorialista del Giornale, "è sempre la stessa, vuota di gioco ma salvata dal colpo improvviso che non fa parte di nessun disegno tattico perché questo non è previsto da Allegri".

 

 

 

 

 


Una vittoria "regalata" dal colombiano contro una Viola "che, a differenza della Juve, ha un gioco, ha un allenatore che legge lo sviluppo della partita e fa crescere la squadra". Allegri, sottolinea Damascelli, "sta vivendo di rendita sul nulla che ha costruito, i segnali sono evidenti in campo, nelle scelte bizzarre, Rugani a fianco di De Ligt e un astruso Rabiot sul binario di sinistra a fare sciagure con Alex Sandro, queste le ultime notizie di cronaca del livornese".

 

 

 

 

 



Successo di rabbia e di cuore, dunque, che evidenzia le mancanze del tecnico: "L'uomo dalle mani in tasca ha impiegato novantadue minuti per richiamare un insulso Morata e inserire Kaio Jorge, un ulteriore segnale che l'approssimazione regna sovrana a bordo campo e l'allegria degli allenamenti non è affatto positiva". Ora arriva un'altra pausa per le nazionali: "Dovrebbe servire a riflettere - conclude malizioso Damascelli - ma credo che sarà occasione di una bella vacanza. Non per i calciatori". Sottinteso: sarà Max a "staccare", come accaduto nelle ultime pause funestate dal gossip sulla rottura con Ambra Angiolini.

 

 

 

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