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Max Verstappen, un disastro al supermercato dopo il mondiale: finisce malissimo, una causa da 150mila euro

Lorenzo Pastuglia
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Max Verstappen ha fatto impazzire tutti: la Mercedes, Lewis Hamilton, la Red Bull di Horner e Marko, ma anche due supermercati del Benelux. L’incredibile storia, infatti, arriva dal nord-Europa, e ha come uno dei protagonisti un supermercato locale, di nome Jumbo, che nel 2014 ha fatto firmare un contratto a Max, allora 16enne, quando era ancora una promessa e non aveva nemmeno fatto un giro con una Formula 3.

 

 

 

 

Una sponsorizzazione che continua ancora oggi, e i 300mila euro pagati nel suo primo anno alla Red Bull, dove vinse il suo primo GP a Barcellona nel 2016, si sono trasformati in circa due milioni nel 2020. In cambio, il pilota indossa sul casco il nome della catena di supermercati e partecipa ad azioni pubblicitarie. Come quello che accade un fine-settimana di ogni anno, dove il 33 partecipa a una mostra organizzata da Jumbo al circuito di Zandvoort, dove il pilota ha vinto il GP quest’anno contro Hamilton di fronte al pubblico “orange” di casa.

 

 

 

 

La Corte Suprema chiamata alla decisione - Oggi però, proprio quel supermercato è finito in causa in Tribunale contro un’altra catena di supermercati locale, di nome Picnic. Perché proprio dopo la vittoria al Montmeló cinque anni fa, il pilota è apparso in uno spot televisivo senza permesso. Allora uno stuntman, che prendeva le sembianze di Max, prendeva un furgone della catena per fare delle consegne. Un spot che ha mandato su tutte le furie Jumbo, che ha così fatto causa. Se inizialmente un giudice del processo ha costretto Picnic a pagare 150mila euro di risarcimento, durante l’appello, la Corte ha annullato la sentenza. Attualmente, la Corte Suprema sta deliberando sul da farsi, con una decisione che è attesa per marzo 2022. Insomma, un gran caos…

 

 

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