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Vitali e Wladimir Klitschko, i due miti del pugilato in guerra contro Putin: "Non conoscono la nostra arma segreta"

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Vitali e Wladimir Klitschko sono i simboli dell’Ucraina che resiste all’offensiva russa. I due fratelli, ex pugili che hanno dominato il loro sport praticamente per vent’anni, sono scesi in prima linea per combattere in difesa dell’indipendenza del loro Paese. Vitali, 50 anni, è il sindaco di Kiev, la capitale che è sotto attacco russo ormai da giorni. Il fratello minore Wladimir si è invece arruolato nell’esercito.

 

 

I due hanno dominato i pesi massimi della boxe dal 1999 al 2015, lasciando agli avversari a stento le briciole. Tra l’altro sono conosciuti per aver sempre respinto la retorica bellica di cui la narrazione sportiva è piena: ironia della sorte, adesso si trovano a combattere una vera guerra, ma d’altronde hanno sempre saputo com’è fatta, per questo respingevano certi modi di dire nel mondo dello sport. "I nostri avversari non conoscono la nostra arma segreta - disse una volta Vitali -. Anche se c’è una sola persona sul ring, stanno combattendo contro due persone".

 

 

I due sono partiti per il fronte ucraino e stanno combattendo l’avanzata russa, che numericamente in teoria dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile per l’Ucraina. Eppure quest’ultima sta resistendo ormai da otto giorni, rovinando i piani di Vladimir Putin che invece ha bisogno di far presto perché le sanzioni adottate dall’Occidente si stanno iniziando a far sentire in maniera pesante. I due fratelli pugili sono pronti a morire per l’Ucraina, ma chissà che non possano tornare vivi e magari vincitori.

 

 

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