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Carlos Sainz, "nessuno parla del motore Red Bull...": lo spaventoso sospetto in Ferrari

Lorenzo Pastuglia
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In casa Ferrari è tornato l’entusiasmo dopo la convincente vittoria del via in Bahrain, ma ora non c’è più tempo per festeggiare, dato che già da questo venerdì si riparte con il GP di Arabia Saudita (Libere 1 e 2 ore 15 e 18 italiane, con diretta su Sky Sport F1). Le rosse di Charles Leclerc e Carlos Sainz cercano il bis, ma stavolta ci sarà da fare i conti seriamente con la Red Bull, nel 2021 già molto forte a Jeddah e che ha risolto il problema di mancanza di pressione alle pompe del carburante, con ritiri conseguenti nel finale di finale di gara a Sakhir sia di Verstappen che di Pérez. Proprio Sainz, in un’intervista con il quotidiano spagnolo AS, ha messo in guardia tutti nel team di Maranello: “Nessuno parla della power unit (Red Bull, ndr) che in Bahrain come velocità di punta ci dava 5 km/h — ha detto lo spagnolo ex McLaren —. Noi eravamo eccellenti in accelerazione, ma non credo che il nostro motore sia il migliore, semplicemente è arrivato al livello degli altri”.

 

 

 

Poi c’è la Mercedes, apparsa più indietro rispetto a Ferrari e Red Bull in Bahrain. Ma Sainz avverte: “Avevano un assetto molto carico dal punto di vista aerodinamico, per quello risultavano più lente sugli allunghi a Sakhir”. Per questo weekend saudita “io e i miei ingegneri abbiamo studiato a tavolino un po’ di idee interessanti a livello di assetto – ha detto ancora il ferrarista al quotidiano AS – è positivo tornare subito al volante per poter continuare a costruire quel feeling con la macchina che mi è mancato all’inizio del weekend in Bahrain, dove sono comunque riuscito a lottare per la pole”. A Jeddah potrebbero esserci delle raffiche di vento come in Bahrain, aspetto già sofferto in precedenza dalle nuovo monoposto: “Sarà un bel rompicapo – ha aggiunto il ferrarista – forse il fine settimana più difficile di tutto il campionato”.

 

 

 

Su cosa gli manca per essere veloce come il compagno di squadra, Charles Leclerc, Sainz è sicuro: “I due buoni giri di sabato valgono quasi una pole — ha concluso lo spagnolo — Ma è un dato di fatto che devo lavorare sull'assetto e sul comportamento della macchina. Abbiamo bisogno di più esempi, forse il Bahrain è stato un evento isolato ed eccomi di nuovo dove penso debba essere”.

 

 

 

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