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Jannik Sinner, l'uomo del miracolo a Miami: quanti match point ha annullato prima di vincere

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Uno Jannik Sinner formato "miracolo" a Miami. Il 20enne della Valpusteria  annulla cinque match point contro lo spagnolo Pablo Carreno Busta, numero 19 del ranking mondiale e 17 del seeding e vola agli ottavi del Miami Open, secondo ATP Masters 1000 stagionale (montepremi di 8.584.055 dollari). In Florida, sul cemento dell'Hard Rock Stadium (casa dei Miami Dolphins di football americano) Sinner vive forse la partita più incredibile ed esaltante della sua pur giovane carriera: dopo aver sfiorato la sconfitta per una pallina, la prima volta nel decimo gioco del secondo set ed altre quattro in quello della frazione decisiva, Jannik vince 2-1 (5-7 7-5 7-5, al termine di una battaglia di quasi tre ore e un quarto). Nel turno precedente, aveva annullato tre match point anche al finlandese  Emil Ruusuvuori, n.71 ATP.

 

 

 

 

"E' un animale da gara, è diventato un simbolo dell'Italia anche all'estero. Questo è molto importante. Lui e Alcaraz sono i due tennisti che saranno ai vertici per i prossimi dieci anni. Si prospetta per lui un futuro molto roseo", è il commento entusiasta di Paolo Bertolucci, ex tennista nonché ct dell'Italia in Davis intervistato dall'agenzia LaPresse. "D'altronde aveva già fatto una finale a Miami, era già un piccolo idolo e c'era molto attesa. Il fatto che abbia vinto due partite annullando match point non ha fatto altro che incrementare ancora di più il personaggio".

 

 



"La sua cattiveria è determinata da una forza innata. E ha la capacità incredibile di dare il meglio di se nei momenti più delicati quando è vicino al baratro E questa è una cosa che non si insegna o ce l'ha o non ce l'hai. Differenze nel suo gioco dopo il cambio di allenatore? E' ancora troppo presto. Se ne parlerà a fine anno, dopo otto o nove mesi di lavoro si comincerà a tracciare qualcosa. C'è un allenatore che entra con passi molto felpati. Sinner è una F1, una macchina alla quale potresti fare anche dei danni irreparabili", ha aggiunto. "Quando lo vedremo numero 1? Lui abbrevia i tempi. Nadal alla sua età ha vinto Parigi, Becker aveva già vinto Wimbledon, questo non vuol dire che è in ritardo ma è certamente sulla buona strada per vincere e anche molto e arrivare il più in alto possibile. Se sarà numero uno, due tre sarà questione di un paio di anni".

 

 

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