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Sergio Perez, "sono pronto a non correre": terremoto in Red Bull e F1, un caso senza precedenti

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L’aspetto positivo e negativo della Formula 1? Il pilota della Red Bull, Sergio Pérez, elenca entrambi: "Quello su cui sono davvero ottimista è il fatto che il Circus sta crescendo molto — ha detto —. Ma se il numero di gare nei prossimi anni aumenterà, allora gli altri faranno a meno di me”. Una sorta di minaccia velata quella del messicano, le cui parole sono state riportate dalla testata GP Fans: “Che la F1 stia crescendo lo si può vedere ovunque andiamo nel mondo — dice ancora il pilota —. lo senti per le strade, le persone ti riconoscono molto di più, sono molto più interessate allo sport. C'è una grande richiesta”.

 

 

Pérez: “Con più gare, poco tempo con la mia famiglia”
Ma d'altra parte, “fare troppe gare per me è un ‘no’ — ha sottolineato l’ex Racing Point —. In questo momento, siamo praticamente immersi a tempo pieno, perché abbiamo così tante gare. Abbiamo sessioni di simulatore prima di ogni evento. Abbiamo eventi per i partner”. E ancora: “Quindi praticamente non abbiamo tempo per noi stessi e per le nostre famiglie — ha concluso il ‘Checo’ —. Ho un paio di bambini piccoli (il terzo è in arrivo, ndr). Penso che se il calendario si espanderà con più gare, sicuramente non correrò”. 

 

 

Calendario in espansione
Dunque un pensiero diverso a quello del presidente e Ceo della Formula 1, Stefano Domenicali, che di recente, in più interviste, ha osservato che il Circus vuole arrivare a correre fino a 25 appuntamenti durante l’anno. Questa stagione, intanto, il calendario è già da record, dato che è il più grande di sempre da quando la F1 è nata nel lontano 1950: ovvero fatto di 23 appuntamenti (con il GP di Sochi cancellato e che verrà sostituito da un altro).

 

 

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